
Saluti a tutti e ..fate i bravi.
Cari Amici,
vi scrivo per segnalarvi l’ennesimo caso che riguarda gli stipendi dei parlamentari. La vicenda è complessa e per capirla bene bisogna partire dall’inizio.
Pressati dalle proteste e dall’indignazione dei cittadini suscitate dagli eccessivi costi della politica, alla vigilia dell’estate i presidenti di Camera e Senato hanno tenuto una solenne conferenza stampa in cui annunciavano una serie di tagli alle spese delle due Camere. Tra queste veniva annunciato il blocco degli adeguamenti automatici degli stipendi di deputati e senatori in attesa delle norme che sarebbero state varate dalla Finanziaria del 2008.
Mentre la Camera ha rispettato questo impegno, il Senato in agosto ha deciso di corrispondere gli aumenti che dovevano scattare dal 1 gennaio 2007, trincerandosi dietro la solita motivazione che non si poteva intervenire sui diritti acquisiti. Così da agosto lo stipendio lordo annuo dei senatori è salito a 144.072 euro, mentre quello dei Deputati è rimasto fermo a 140.436 euro.
A dicembre è arrivata la finanziaria che al comma 375 dell’articolo 1 stabilisce il “congelamento” degli stipendi dei parlamentari per cinque anni a partire dal 1° gennaio 2008.
Il problema non sta certo nella differenza di 4.000 euro lordi all’anno che esiste tra le indennità dei deputati o dei senatori, ma è ben più grave. Infatti anche il solo aumento dello stipendio dei senatori potrebbe essere lo strumento che fa scattare a cascata gli aumenti ad un piccolo esercito di circa 1.840 persone con una spesa per le tasche dei cittadini di circa 35 milioni di euro. I deputati europei, i ministri e i sottosegretari che non sono membri del parlamento, e tutti i consiglieri regionali hanno le loro indennità agganciate a quelle dei parlamentari. Che significa? Che se aumentano questi ultimi, aumentano anche tutti gli altri. E poiché non è ben specificato che si intenda per stipendi dei parlamentari, anche la solo variazione di quello dei senatori può far scattare gli aumenti di tutti gli altri.
Per evitare che questo accada ho presentato 3 emendamenti alla legge “Mille Proroghe” che solitamente serve a correggere le sviste della Finanziaria. In questi emendamenti si chiede semplicemente di riportare le indennità dei senatori ai 140.436 euro che percepivano fino ad agosto. Si può fare? Certo che si può visto che c’è un precedente in questo senso, ovvero il taglio del 20% delle stipendi dei Ministri disposto proprio dal governo Prodi.
Ma negli emendamenti non chiedo solo questo. Diceva Andreotti che a pensare male si fa peccato ma quasi sempre si indovina. Aveva ragione. Spulciando i documenti approntati dal servizio studi della Camera relativi ai conteggi per la finanziaria, mi accorgo che le cifre che dovevano essere corrisposte come aumento degli stipendi parlamentari, anche se non sono state pagate sono state comunque stanziate in bilancio. In parole più semplici i soldi sono stati accantonati e non si possono destinare per altri fini. Considerando che in finanziaria si parla di “congelamento” degli stipendi mi è venuto il forte sospetto che passati i 5 anni previsti, scemata la bufera e l’impopolarità, questi soldi che non ci danno ora ce li daranno nel 2012 con tanto di interessi. Per evitare quella che sarebbe una grave presa in giro della gente negli emendamenti presentati ho chiesto di modificare il testo della finanziaria per fare in modo che questi aumenti siano cancellati effettivamente.
Come è andata a finire? Con la solita formula di rito utilizzata dalla Casta. Emendamenti considerati inammissibili (dunque neanche presi in considerazione) per estraneità di materia rispetto al Mille Proroghe. Peccato che in questa legge, come racconta oggi Sergio Rizzo sul Corriere [Pag. 15 N.d.R.], ci siano molte altre norme che con le proroghe non hanno nulla a che vedere.
Comunque io e l’Italia dei Valori abbiamo voluto porre una questione politica che ora è agli atti del parlamento che impedirà agli altri partiti di fingere di non sapere. In politica quando c’è la volontà di fare qualcosa quella cosa si fa. Se il mille proroghe non è lo strumento adatto si faccia una leggina ad hoc, ma il problema non si può e non si deve ignorare.
A presto,
Silvana Mura
VARESE - Meglio non passare con i camion della spazzatura nel Comune di Tradate: il sindaco leghista Stefano Candiani ha infatti firmato un’ordinanza che impegna i vigili urbani a comminare multe di 500 euro agli autisti di mezzi pesanti che dovessero trasportare immondizia non lombarda doc. Già, ma come distinguere i rifiuti lumbard da quelli “terroni”? Dal fatto che non si tratta di immondizia “differenziata”, quindi proveniente quasi sicuramente da Napoli e dalla Campania. E, perciò, va “stangata” e rispedita al mittente."
Mi chiedo, ome mai non si dica ai napoletani:
1) Innanzitutto di comprare e consumare meno (meno consumi = meno rifiuti) e poi
2) Di differenziare TUTTI i loro rifiuti?
Dovrebbe diventare legge e le forze dell'ordine, oltre a liberare le scuole magari potrebbero vigilare affinchè questa regola fosse rispettata - anche a forza di multe.
La Campania potrebbe distribuire apposite buste con cui individuare i rifiuti differenziati (e si potrebbero usare i canali nazionali per comunicare ogni giorno ai Napoletani di fare la differenziata e le modalità) in modo da produrre da oggi in poi solo rifiuti differenziati.
In questo modo, i rifiuti esportati nelle altre Regioni - inclusa la nostra- potrebbero almeno essere riciclati!
E questa emergenza potrebbe essere una buona occasione per tutti (anche per noi) per capire che la differenziata va fatta. O si rischia quello che sta accadendo a Napoli!
Facciamo sempre presto a protestare ma nessuno vuole mai iniziare a rimboccarsi le maniche e cambiare le proprie abitudini.