sabato 8 ottobre 2011

Bando per servizio civile con scadenza 21 Ottobre

Ricevo e pubblico:

Cara Martina,

Per chi ha tra i 18 e i 28 anni è possibile prestare servizio volontario per un anno presso l'Associazione Luca Coscioni grazie a un progetto di "Servizio civile nazionale" finanziato dallo Stato. Di seguito trovi tutte le informazioni nel dettaglio. 
Grazie, 

Marco Cappato (Associazione Luca Coscioni) e Simone Sapienza (Fainotizia.it)


E' stato pubblicato il bando per la selezione di n. 788 volontari da impiegare in progetti di servizio civile nazionale nella Regione Lazio. La data di scadenza per la presentazione delle domande è il 21/10/2011 ore 14.00. La domanda di partecipazione, in carta semplice, va fatta pervenire (per posta o a mano) esclusivamente all'ente che realizza il progetto. Il servizio civile è aperto ai cittadini italiani maggiorenni e che non abbiano superato il ventottesimo anno di età. Presenta la tua candidatura per il progetto dell'Associazione Luca Coscioni "Soccorso civico d'informazione e inchiesta". Leggi il progetto. Si tratta di un progetto pilota che riguarderà i cittadini del Comune di Roma e concerne la creazione di una comunità di informazione e di iniziativa attraverso una infrastruttura civica basata su Internet in cui i singoli cittadini possono riversare denunce, segnalazioni di abusi, vissuti personali e allo stesso tempo trovare strumenti legali ed istituzionali, associazioni e risorse pratiche per poter agire direttamente.
La domanda per questo progetto va fatta pervenire a: Associazione Luca Coscioni, via di Torre Argentina, 76 - 00186 Roma. La sede di realizzazione è Via Principe Amedeo, 2 - 00185 Roma. Leggi l'avviso dell'Ufficio Nazionale Servizio Civile e scarica bando e allegati da www.lucacoscioni.it

venerdì 7 ottobre 2011

Sabato 8 Ottobre Manifestazione a Riano contro la nuova discarica

sopra: Riano, veduta aerea di dove dovrebbe sorgere la discarica dei rifiuti romani

Ricevo e pubblico:

Data: Sabato 8 Ottobre ore 8:45
Luogo: Riano (bivio via Tiberina).

Ormai è certo il Commissario Straordinario all’individuazione del sito per il dopo Malagrotta, Prefetto Pecoraro, ha previsto a Riano (via Flaminia – area nord di Roma) il luogo dove realizzare, da una cava, una discarica che ospiterà i rifiuti prodotti giornalmente da Roma, Fiumicino e Città del Vaticano.
Malagrotta deve chiudere, ma è folle pensare di ripetere quel modello in altre zone della Provincia di Roma.
Anche se siamo convinti della serietà del Prefetto, nessuno può credere che la scelta sia provvisoria.
Lo dimostrano i fatti: la Regione Lazio ha in discussione un Piano Rifiuti Regionale che si basa principalmente sul sistema IMPIANTI-INCENERITORI-DISCARICHE.

Non si parla e non si prevedono atti e risorse da investire nelle virtuose 4R :

- Riduzione della produzione dei rifiuti ;

- Riuso dei beni reinseribili nei bisogni della filiera sociale ;

- Raccolta differenziata porta a porta per tutti i comuni del Lazio ;

- Riciclo dei materiali differenziati .

Non si prevedono impianti di compostaggio per il recupero della frazione organica dei rifiuti.

E se questo non bastasse, l’AMA, l’azienda che smaltisce i rifiuti a Roma, che sono circa il 70% della produzione regionale, per il quinquennio 2011-2016 ha acquistato 14.000 cassonetti per la raccolta stradale di rifiuti indifferenziati. Il Comune di Roma ha dovuto richiedere al Ministero dell’Ambiente la DEROGA sul raggiungimento degli obiettivi per la differenziata che sarebbero del 65% al 31.12.2012. L’AMA. Invece, ha previsto per il 2018 un misero 50% oltrettutto irraggiungibile con l’attuale piano industriale.
C’è una precisa volonta di non rispettare l’obbligo dettato dalle normative europee in materia di gestione dei rifiuti e si vuole solo favorire la lobby politico-economica che sui rifiuti detiene il monopolio privato e continua ad arricchirsi con il sistema inceneritori-discariche mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente.

Il Prefetto deve comprendere che non sarà possibile alcuna trattativa con le comunità dei cittadini residenti in tutto il Lazio se contestualmente le Ammistrazioni locali (Regione. Province, Comuni) non effettueranno scelte ed approveranno atti che puntano in tempi certi ad un nuovo modello sostenibile di gestione dei rifiuti: verso RIFIUTI ZERO.

Per chi avesse difficoltà a raggiungere Riano, prevediamo di mettere a disposizione passaggi in auto dando appuntamenti in punti di ritrovo a Roma.


Nando Bonessio
Presidente Verdi Lazio per la Costituente Ecologista.
Gruppo VERDI Regione Lazio per la Costituente Ecologista
www.verdilazio.it - www.costituentecologista.it
Via della Pisana, 1301 - 00163 Roma - tel 0665937008 - fax 0665937089
 

L'Atac: inadeguata ai disabili


da Youtube. un filmato che mostra l'accessibiltà del sistema di trasporto pubblico a Chicago


Ricevo e pubblico:

"Spett.le Atac,

Sono una disabile in carrozzina, Vi Scrivo per denunciare che le vostre rampe per i disabili sono spesso rotte perché la manutenzione è nulla. Quando quelle poche volte funzionano, sono gli autisti a non saperle fare funzionare (tanto che alcuni per non fare brutta figura negano l’evidenzia dicendo che
la pedana non c’è!)
Ma la cosa che più mi fa arrabbiare è che quasi tutti gli autisti non riescono a capire che devono accostare al marciapiede quando si fermano, per due motivi:
1) la sicurezza di tutti, disabili e non disabili, 2) quando non accostano, la pendenza delle pedane aumenta fino a quasi il  30% dal piano stradale all’entrata.
Se l'autista accostasse l'autobus al marciapiedi, la rampa potrebbe appoggiarsi sullo stesso e sarebbe molto più agevole per il disabile ed il suo accompagnatore montare sull’autobus. Addirittura, il disabile potrebbe salire sull’autobus senza l’accompagnatore, se non ci fosse tanta pendenza.
Ma passiamo al momento in cui, nel caso fortunato in cui la pedana funziona e
il disabile entra nell’autobus: il disabile deve avere tempo per posizionarsi nello spazio riservato (quasi sempre occupato da utenti che stentano a capire che devono spostarsi da lì o fanno finta di non capire) e deve essere messo in sicurezza con le cinture apposite che, guarda caso, quasi sempre non funzionano, sono rotte, spezzate (manutenzione assente). Ma anche quando le cinture ci sono e miracolosamente funzionano, i problemi non finiscono: l’autista non attende mai che il disabile venga assicurato con le cinture e che siano messi i freni alla sedia, e parte mentre ancora l’accompagnatore sta aiutando il disabile a posizionarsi.
Mai l’autista chiede se è stata fatta questa operazione. Il contrario di quanto succede in altri paesi in cui sono stata e in cui l’autista non ripartiva fin quando io non ero messa in sicurezza, per non parlare del fatto che in questi paesi non esistono solo le cinture, ma anche ganci che bloccano le ruote della sedia con un meccanismo che di una banalità unica ma che funziona: non capisco perché in Italia non si riesca a fare cose banali, ma che funzionano.
E’ un dato di fatto che nei mezzi dell’ATAC non è rispettata alcuna norma di sicurezza, basta una frenata a mettere in pericolo l’incolumità del disabile, tanto che sempre l’accompagnatore deve stare in piedi accanto alla carrozzina per prevenire un pericolo, come una frenata improvvisa, un
tamponamento, o un altro imprevisto. 

Nel mio giudizio pesa sicuramente l’aver visto recentemente come funzionano in modo totalmente opposto le cose a Chicago, Barcellona, Amsterdam , Londra dove il servizio pubblico è praticamente perfetto, per ciò che concerne l’utenza disabile .
Ed è tanto triste sapere che Roma, una delle città più belle e importanti del pianeta, invasa ogni anno di turisti, che portano soldi e quindi i mezzi per poter migliorare i servizi, è sempre più  ridotta ai minimi termini per ciò che concerne la mobilità, e soprattutto quando riguarda l’utenza disabile.
In conclusione, io penso che da oggi in poi non resta altro da fare ( e spero che anche altri disabili abbiano il mio stesso proposito) che, quando non funziona la rampa, oppure quando l’autista si comporta male oppure quando quando non funziona qualcos’altro sull’autobus, non tollererò più lo stato di cose dicendo per esempio all’autista “ va bene, aspetto un altro autobus”, ma risponderò ai disagi creati da voi a me,  creando a mia volta disagi a voi, e alla clientela non disabile che non muove un dito quando vede lo schifo di cui sopra, ad esempio mettendomi davanti all’autobus impedendogli di ripartire o andando diritta a denunciare alla più vicina caserma dei carabinieri gli autisti che o fermano in mezzo alla strada o non si curano che io sia messa in sicurezza prima di ripartire.

Rosa Bonifacio"

Dal momento che L'Atac, nel suo sito, ha eliminato la possibilità di contattare il Servizio Clienti, invierò il post al loro Ufficio Stampa.

AGGIORNAMENTO DELL'8 OTTOBRE : L'Ufficio Stampa dell'Atac ha gentilmente risposto. Nei commenti riporto la loro risposta e l'evoluzione della storia. L'Ufficio mi ha precisato che si può contatatre il servizio clienti, registrandosi al loro sito.


domenica 2 ottobre 2011

Zappata Romana: orti e giardini condivisi a Roma


Ricevo e pubblico, visto che si tratta di una bella iniziativa.
 
"Gentile Redazione,
 
Le scriviamo per segnalarle Zappata Romana.

Si tratta di una mappa on line che censisce 70 realtà di orti e giardini condivisi a Roma con un prevalente carattere di socialità e di creazione di spazio pubblico. Per ognuno una foto e una breve descrizione. Chi prende spunto dall'orto/giardino per lavorare con i disabili, chi per reinserire lavoratori in mobilità, chi per l'autoproduzione o l'educazione ambientale, chi per fare un presidio contro la speculazione edilizia, chi per creare una oasi di relax, per decoro o semplicemente per coltivare.

E' stato avviato anche un sito web www.zappataromana.net dove abbiamo messo un manuale on line indirizzato ai cittadini per avviare un giardino e un orto condiviso. Sulla Pagina di Facebook vi sono foto e quanto altro.

Sperando di aver suscitato qualche curiosità,

Cordiali saluti,

Zappata Romana
zappataromana@gmail.com
www.zappataromana.net"