venerdì 13 giugno 2008

A Roma vietereste i Suv?


Da Virgilio Notizie:

In America li incendiano o ci scrivono sopra con la vernice spray complimenti come "inquinatore" o "assassino". Nell'ipotesi meno cruenta li combattono a colpi di campagne pubblicitarie. Da noi qualcuno si accontenterebbe di vederli rimuovere dai posti riservati agli invalidi. Ma anche questa minima aspettativa sembra destinata a essere delusa. Stiamo parlando degli amati-odiati Suv, gli Sport Utility Vehicle, cioè i fuoristrada da città (e sembra già una contraddizione in termini). Amati dai loro possessori, ovviamente. Odiati sempre più da gran parte degli altri automobilisti, dai ciclisti, dai pedoni e in generale da chi si preoccupa dell'inquinamento e della sicurezza stradale delle nostre città.

Impossibili da rimuovere
A riaccendere la polemica anti-Suv è stata una recente lettera al Corriere della Sera di un disabile milanese che non ha potuto parcheggiare nel posto a lui riservato sotto casa occupato abusivamente da un Suv. Naturalmente ha chiamato i vigili, che sono arrivati in poco tempo per la rimozione. Ma anche loro hanno dovuto arrendersi al mastodontico gippone: il carro attrezzi non riusciva a sollevarlo e trasportarlo. E così si scopre che a Milano i mezzi comunemente usati della Polizia locale possono rimuovere veicoli fino a 20 quintali. Per stazze superiori ci sono solo un paio di carri attrezzi e non sono in funzione di notte. Praticamente i Suv la fanno franca.

Inquinanti e pericolosi
Si tratta dell'ultima scaramuccia di una guerra ai Suv iniziata ormai da diversi anni. L'insofferenza verso questo tipo di veicoli è in netta crescita. Si moltiplicano le iniziative e i siti anti Suv. I proprietari di questi mezzi liquidano la questione con un "tutta invidia". Ma gli oppositori avanzano ben altre motivazioni: al di sopra di tutte, i consumi esagerati e il conseguente inquinamento nonché la loro pericolosità nella circolazione stradale.
Dal punto di vista dei consumi i Suv non sono esattamente sobri. A parte l'aspetto economico, considerando gli attuali prezzi del petrolio (ma è un problema che riguarda le tasche dei loro possessori), i Suv - secondo uno studio di Legambiente - hanno consumi medi urbani del 60-70% in più rispetto alle dieci auto più vendute.

Effetto schiacciasassi
Ma è sul versante della sicurezza stradale che questi veicoli sembrano rappresentare una vera minaccia. Una collisione con un Suv è da evitare a tutti i costi (a meno che non siate alla guida di un Tir...). Si legge nel dossier di Legambiente: "Secondo Quattroruote per un guidatore di berlina che viene urtato lateralmente il rischio di perdere la vita è 30 volte superiore se ad urtarlo è una fuoristrada o un Suv (...). Alto il pericolo anche nel caso di scontri frontali: l'altezza e la massa del Suv innescano l'effetto schiacciasassi, il Suv monta sul cofano dell'auto normale, schiacciandolo ed entrando con il muso nel parabrezza". I crash test lo dimostrano in maniera piuttosto impressionante.
Non parliamo poi dell'investimento di un pedone: il mezzo è più alto e l'impatto coinvolge la parte del tronco provocando lesioni molto più gravi. Ancora più pericoloso se il Suv monta anteriormente il bull-bar (letteralmente "barra per tori", molto utile in città...): già nel 2001 una direttiva europea proponeva la messa al bando questo tipo di paraurti ma per ora solo la Danimarca l' ha recepita.

Davvero così sicuri?
Molti proprietari di Suv sostengono che si tratta di una scelta dettata da motivi di sicurezza personale. Ma non tutti i dati confermano che si tratti della scelta migliore. I Suv, ad esempio, hanno una probabilità di cappottarsi quasi 3 volte superiore alle auto normali. Negli Usa è nato addirittura un sito che dà consulenza legale a chi ha riportato danni in seguito al ribaltamento di un Suv. E anche gli spazi di frenata in media sono notevolmente più lunghi a causa della possente massa inerziale del veicolo.
Insomma, chi compra un Suv lo fa con motivazioni diverse, alcune pratiche altre meno. Non sappiamo se esista una "antropologia" del guidatore di Suv. Sicuramente c'è un pensiero diffuso riassumibile in ciò che dice questo guidatore intervistato da Report, il programma d'inchiesta di Rai Tre: "il pesce più grande mangia il pesce più piccolo... Cioè uno si guarda le proprie spalle, capito?".

(Angelo De Marinis)
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Voi che cosa ne pensate?

Lettere dalla rete



Un lettore del IV Municipio mi scrive:

Un plauso all'AMA (sede di via G.Casati)! Dopo aver telefonato al 871 322 98 e nel giro di poche ore è stata ripulita dalle masserizie la zona antistante la cabina Acea in via Pasquati dove un incivile abitante dell'edificio IACP aveva depositato i resti della sua cantina (vedi ultima foto). Non sono riuscito altrettanto con ACEA dove dietro il cancello d'ingresso alla cabina ex Enel (cabina ACEA /elecrabel n. 6264, tra via Sergio Tofano e via Pasquati) c'è di tutto ed in particolare un deposito di motorini rubati con tanto di targhe. Andrebbe ristrutturata, ripulita e recintata seriamente lungo tutto il confine della stessa...... Io finora non sono stato ascoltato, ci riuscirete voi?
Grazie,
Massimo

Invieremo questa segnalazione al Presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli, alla Polizia Municipale e all'Acea, sperando che qualcuno di loro si 'mobiliti' per verificare e possibilmente ripulire questa cabina.

Strisce Blu: che ne pensate?

Dal 5 Giugno u.s., a Roma è stato sospeso il pagamento dei parcheggi delimitati dalle strisce blu al di fuori del I° Municipio (vedi l'immagine a sinistra, presa dal sito dell'Atac, in blu la zona attualmente a pagamento).

Metro pubblica questo articolo:

Il dossier di Legambiente sugli effetti di questo primo periodo di deregulation in materia di sosta tariffata sta per atterrare sulla scrivania del nuovo assessore alla Mobilità, Sergio Marchi. I numeri, i grafici, dicono tutti la stessa cosa: dopo lo stop alle strisce blu, doppie file, sosta illegale e traffico invadono le strade di tutti i municipi.

IL MONITORAGGIO Da via Nomentana a Corso Triste, da San Lorenzo a Piazza Bologna, dal Policlinico Umberto dall’Università La Sapienza, passando per viale Trastevere, via Magna Grecia e viale Giulio Cesare: il monitoraggio di Legambiente riporta un rosario di doppie file, auto che sostano sui marciapiedi e, di fatto, ovunque. Dal centro alla periferia, sempre la stessa musica. Di fronte a questa situazione la richiesta di Legambiente è di ripristinare le 72mila strisce blu anche fuori dal I Municipio e tempi più brevi rispetto al primo settembre per le decisioni della commissione del piano parcometri. «La tendenza del caos è in aumento - ha detto Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- e va fermata. Tra i residenti che abbiamo incontrato in questi giorni il 100% vuole tornare alle strisce blu». Lo studio parla di “necessità” di strisce blu anche facendo riferimento «ai 169.000 spostamenti che nell’ora di punta, al mattino, sono diretti verso la cintura ottocentesca della città, cioè il 31% del totale dei 531000 spostamenti intra comunali».

I NUMERI Sono 95.653 i posti auto a strisce blu in città (22.000 già riattivati nel Mnicipio I), 27.113 i posti moto, 1.188 carico e scarico merci, 4.017 per i diversamente abili. Il quartiere con più strisce blu è l’Appio Tuscolano, con 3555 posti auto.

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Voi cosa ne pensate? E' giusto che non si paghi per parcheggiare l'automobile dentro i confini della città?