martedì 18 novembre 2008

Abbattuti i tradizionali pini di Piazza Venezia


Pubblico una nota di Francesca Santolini, Assessore all’ambiente del I° Municipio:

Pini, cultura e motoseghe.. ovvero più seghe, meno alberi

Questa mattina all'alba, con un intervento rapido, brutale e vile, l'mpresa che sta conducendo i lavori per la Metro C ha abbattuto i pini che hanno caratterizzato per più di un secolo il profilo della Piazza Venezia. E' un atto di una violenza inaudita, perché avvenuto nel disprezzo più assoluto degli accordi che sono stati presi, meno di una settimana fa, nel corso di un incontro che ha riunito intorno a un tavolo i rappresentanti delle istituzioni comunali e municipali, le associazioni dei cittadini e l'impresa appaltatrice. Dal confronto delle diverse posizioni era emersa la necessità di approfondire la questione, e la decisione, garantita dall'assessore all'ambiente De Lillo, di sospendere l'abbattimento degli alberi. Si era riconosciuto, infatti, che l'esigenza di approfondire gli scavi archeologici in quell'area, al prezzo dell'abbattimento degli alberi, era una scelta culturale che andava meditata più profondamente, e che valeva la pena, perciò, di avviare un dibattito. Non a caso, questo dibattito ha trovato riscontro sulla stampa locale e nazionale, a dimostrazione del fatto che quello che è stato chiamato il dissidio fra natura e cultura non era tema che si potesse risolvere a colpi di sega elettrica.

Ma la scelta di procedere alle decisioni in modo democratico, dando spazio alle opinioni diverse, era evidentemente soltanto un inganno. Era un'illusione credere che il decisionismo becero di questa amministrazione comunale avesse imparato a considerare legittime le obiezioni sollevate dalle autorità del Primo Municipio, che rappresentano direttamente la popolazione residente sul territorio. La politica della sega elettrica, applicata in disprezzo degli accordi presi e senza neanche una comunicazione inviata alle altri parti che avevano preso parte all'accordo, non è che una declinazione moderna dello stesso atteggiamento che tante volte si era manifestato proprio in quella stessa piazza Venezia. L'apprendistato politico del Sindaco è noto a tutti, e nonostante le gite ad Auschwitz e i proclami di democrazia riemerge con prepotenza quando interessi economici forti impongono i propri tempi e i propri metodi.

I pini che giacciono sul selciato di piazza Venezia sono vittime della violenza ottusa e del potere insensibile di chi non ha imparato che qualche giorno di ritardo nei lavori è un prezzo che si deve pagare volentieri al rispetto degli accordi e alle ragioni del dialogo. I pini, infatti, caratterizzano il profilo della piazza come molti altri interventi edilizi che ne hanno costituito il volto dopo l'unità d'Italia: l'altare della Patria, il palazzo delle assicurazioni, la stessa via della Conciliazione, si sovrappongono agli strati antico e medievale e condizionano fortemente la fruibilità dei tesori archeologici che si trovano sotto il livello stradale. Sostenere che proprio quei dieci pini costituissero l'ostacolo agli scavi archeologici è del tutto ridicolo. Il problema del rapporto di Roma con il suo passato è molto più complesso, e per questo aveva bisogno di un approfondimento più ampio.

Ma le argomentazioni culturali sono estranee al nostro sindaco almeno quanto quelle democratiche. Calpestare gli accordi con i rappresentanti dei cittadini o calpestare le idee di chi riflette sul rapporto fra storia, natura e urbanistica è per Alemanno facile quanto avviare una sega a motore.

Lottare per i pini di piazza Venezia significa dunque lottare per la democrazia e la cultura. Alemanno sappia che l'impegno di chi ha ricevuto un mandato dai cittadini non si fermerà di fronte al suo decisionismo violento, perché chi ha difeso gli alberi stava difendendo la ragione, e non cederà di fronte alla forza e all'inganno.

domenica 9 novembre 2008

Finalmente la differenziata porta a porta..

..anche nel mio quartiere!
Dopo oltre un anno di raccolta stradale (la chiamavano "porta a porta" ma il risultato della sparizione dei cassonetti nel mio quartiere era questo), l'Ama è riuscita a distribuire a tutti i residenti delle vie intorno alla mia abitazione (rione Ludovisi, I° Municipio) i trespoli da cui, ogni giorno, i suoi operatori prelevano i rifiuti indifferenziati di ciascun condominio. In giorni prestabiliti, poi, si possono conferire - lasciandoli la mattina accanto al trespolo- anche la carta e la raccolta multimateriale (plastica, vetro, alluminio). Unico neo: fino a qualche mese fa, l'Ama consegnava dietro richiesta, delle grosse buste trasparenti con su scritto "raccolta differenziata", in cui si doveva conferire la raccolta multimateriale. Adesso, da quanto mi è stato riferito, sono finiti i fondi necessari per assicurare ai cittadini tale fornitura, pertanto la differenziata viene consegnata dai cittadini all'Ama in buste normali (della spesa, per lo più).
Questo a mio avviso è sconveniente perchè, dal momento che in genere tali buste non sono trasparenti gli operatori potrebbero non capire che tipo di rifiuto contengono; alcuni consegnano, infatti, la carta in buste di plastica (!), altri, non trovando più posto nel trespolo, potrebbero lasciare i propri rifiuti -indifferenziati- accanto allo stesso, facendoli confondere con la differenziata. Inoltre, quando i trespoli sono posizionati, per mancanza di spazi interni, fuori dai portoni, si finirebbe comunque per avere spesso la visione di buste varie di rifiuti per terra.
Una soluzione potrebbe essere quella di emanare un regolamento su tutto il territorio romano secondo il quale la differenziata multimateriale, per esempio, vada conferita solo ed esclusivamente in buste di un certo colore, per esempio quelle verdi della spazzatura domestica (acquistabili in tutti i supermercati), pena la non raccolta della stessa da parte degli operatori Ama e una multa all'utenza responsabile. Lo stesso dicasi per la raccolta della carta, che dovrebbe essere fatta solo in buste di carta o scatoloni di cartone.
A proposito di sanzioni, qualche giorno fa l'Ama mi ha informato che, in seguito ad una mia segnalazione, è stato finalmente multato un ristorante responsabile, da oltre un anno, di un quotidiano deposito di rifiuti per terra.
Un grazie all'Ama per la collaborazione e speriamo che altri cittadini prendano esempio per effettuare segnalazioni di questo tipo.

sabato 8 novembre 2008

Solidarietà a Massimo Miglio, rimosso dall'incarico dal Sindaco Alemanno

Ieri nella cronaca di Roma di Repubblica si leggeva:

"Aveva detto che non lo avrebbe toccato. Aveva detto che Massimo Miglio, capo dell’ufficio comunale contro gli abusi edilizi, godeva della sua piena fiducia. Aveva detto, quando il 10 ottobre Repubblica anticipò l’intenzione del Campidoglio di rimuoverlo, che «la notizia era destituita di ogni fondamento». Ebbene, un mese dopo, il sindaco Alemanno ha cambiato idea. Ieri l’incarico all’uomo che da un decennio incarna il peggiore degli incubi per i furbetti del mattone è stato revocato. Con un fax.
(..) le funzioni di contrasto all’abusivismo edilizio (ma non l’ufficio, che era nel gabinetto del sindaco ed è stato soppresso) sono state trasferite in capo all’assessore all’Urbanistica Marco Corsini. Che si affretta a spiegare: «Si tratta di una precisa scelta di potenziamento della lotta all’illegalità». Peccato non la pensino così neppure le associazioni ritenute assai vicine all’attuale amministrazione.

Parla di «cattivo segnale », quella degli Abitanti centro storico: «Miglio in questi anni ha svolto un compito a difesa del patrimonio Roma, pestando anche piedi importanti». Ne chiede la riconferma Italia Nostra, definendo «grave e ingiustificabile» l’accaduto e augurandosi «vivamente che il sindaco non ne sia stato messo al corrente». Dovranno ricredersi. Alemanno sapeva tutto: «Non c’è alcun atto censorio nei confronti del geometra Massimo Miglio e la lotta all’abusivismo edilizio continuerà con più determinazione di quanto è stato finora fatto» replica in serata.
(>>continua a leggere)

Concordo con le due sopramenzionate associazioni: perchè rimuovere da un incarico una persona e eliminare una funzione che sono stati utili alla città di Roma?

Il 13 Novembre manifestiamo contro il nuovo inceneritore romano

sopra: la discarica di Malagrotta

Dai Meetup di Beppe Grillo:

La procura indaga, i carabinieri riscontrano irregolarità, i vigili lamentano mancanza di sicurezza, l'amministratore delegato della discarica viene condannato al carcere, i promessi controlli ambientali nella Valle Galeria non sono ancora stati effettuati pur essendoci una raffineria, la discarica piu' grande d'Europa (e che l'Europa dichiara non a norma), delle cave e un inceneritore per i rifiuti ospedalieri.
Quest'area e' dichiarata ad ALTO RISCHIO AMBIENTALE e la Direttiva Seveso che la tutela non viene mai presa in considerazione!
E l'imperatore dei rifiuti nel Lazio (Cerroni, il proprietario di quasi tutti i siti che sono previsti nel piano rifiuti presentato da Marrazzo) che fa? Invita tutti i politici all'inaugurazione del nuovo e contestato INCENERITORE .....va di corsa, anzi si dichiara l'Imperatore dei rifiuti in barba alle condanne e alle indagini in corso, deve intascare i 150 milioni (che diventeranno 450 con il previsto inceneritore di Albano). La valle galeria si trova a dieci minuti da San Pietro e l'aria inquinata -che mai e' stata monitorata (nonostante la legge lo imporrebbe)- viaggia per tutta Roma, non solo: attaccate agli impianti oltre che 10.000 cittadini in balia della puzza e degli inquinanti, ci sono numerose aziende agricole e coltivazioni che producono il TUO cibo!!

Appuntamento Giovedi' 13 NOVEMBRE ore 9.30 sull'ampia spianata all'incrocio fra Via di Malagrotta e Via della Pisana. Da lì si andrà davanti al n. 257 di Via di Malagrotta con striscioni e bandiere e…con le macchine fotografiche per ritrarre i rappresentanti delle istituzioni che andranno all'invito di Cerroni.

ACCOGLIEREMO I POLITICI CHE PARTECIPERANNO ALL' INAUGURAZIONE DELL'INCENERITORE, PER FAR VEDERE CHE NOI NON DORMIAMO, ANZI SIAMO INDIGNATI E PRETENDIAMO DI VEDER SODDISFATTI I NOSTRI DIRITTI DI SALUTE E LEGALITA'.

Più informazioni qui.
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Nel riquadro: Manlio Cerroni

venerdì 7 novembre 2008

VII° edizione dello Zetafestival


Domenica 30 novembre 2008, si svolgerà dalle ore 21:00 la settima edizione dello ZETAFESTIVAL. Anche quest'anno ospitati nei locali de LA CIVETTA SUL COMO' (Via Cereate, 8 - 00187 ROMA - www.asscivetta.it) gli spettatori potranno valutare con schede-voto i cortometraggi proiettati e assegnare l'ambìto Zeta-oscar. Un gruppo di professionisti della comunicazione sceglierà invece il corto al quale attribuire il Premio della Giuria.
Al festival possono partecipare cortometraggi di qualsiasi genere - dall'animazione allo slideshow, dai videomusicali a quelli realizzati con i cellulari - purché vengano rispettate queste semplici condizioni: una durata non superiore ai 12 minuti e la completa non professionalità degli autori e delle condizioni di realizzazione. C'è una terza condizione: per partecipare al festival è necessaria una certa dose di ironia.

Per informazioni scrivete a zetamovie@zetamovie.it o visitate il sito www.zetamovie.it

martedì 4 novembre 2008

Giovedì 6 novembre tutti in piazza a favore del prolungamento del Tram 8

A quasi un anno dalla prima iniziativa, Legambiente scende di nuovo in piazza per continuare la battaglia a favore del “prolungamento del tram 8” da Largo Argentina a Termini.

Finora sono state raccolte più di 1000 firme. Anche se è un ottimo risultato, il progetto rischia di non essere più realizzato, infatti, nei lavori di ripavimentazione attualmente in corso su via Nazionale, non si sta tenendo conto dell’inserimento dei binari tranviari, come precedentemente stabilito e si sta assistendo ad una vera e propria rivoluzione delle corse degli autobus nel centro di Roma

Per questo, giovedì 6 novembre, dalle ore 10.30 alle ore 12.00, Legambiente sarà a Piazza della Repubblica, incrocio Via Nazionale, lato Santa Maria degli Angeli, con le firme raccolte per consegnarle all’assessore Marchi, invitato per l’occasione.

Partecipate numerosi a questo appuntamento.

Confermate la vostra presenza a:
Maria Domenica Boiano
Legambiente Lazio
Viale Regina Margherita 157, 00198 Roma
tel. 06/85358051-77, fax 06/85355495
e-mail: legambiente.boiano@email.it;
www.legambientelazio.it