martedì 7 marzo 2023

Il Comune di Roma risponde sulla pubblicità degli scaldatori di tabacco



sopra: fotogramma dal video della seduta dell'Assemblea Capitolina del 7 Marzo 2023

A Novembre dello scorso anno avevamo scritto delle pubblicità degli scaldatori di tabacco comparse improvvisamente sui mezzi Atac del Comune di Roma. Una vera e propria invasione della Capitale; infatti  pubblicità simili hanno tappezzato centri commerciali, cartellonistica varia cittadina, vetrine dei bar, pensiline degli autobus, ecc.

Ne avevamo parlato con il Consigliere Fabrizio Santori, da sempre attento alle problematiche relative alla salute dei giovani, che a Gennaio ha presentato un'interrogazione a cui oggi il Comune ha risposto. Qui potete vedere il video e qui potete leggere il documento di risposta ufficiale.

Bene ha fatto Fabrizio Santori a ricordare che -al di là dell'interpretazione "permissiva" (con cui non concordiamo) che il Concessionario della Pubblicità di Atac dà dei dispositivi a tabacco riscaldato, per cui questi non sarebbero né prodotti da fumo né da tabacco, pertanto ammessi in pubblicità (!), il Comune dovrebbe sapere che, nel 2018, l'OMS ha sollecitato gli stati membri a considerare i dispositivi a tabacco riscaldato alla stregua delle sigarette e li ha invitati ad adeguare le relative normative nazionali.

Non perchè siamo stati finora inadempienti ad adeguare la nostra normativa alle raccomandazioni dell'OMS, dovremmo permettere, secondo noi, tali pubblicità, tanto più sui mezzi pubblici pagati dai cittadini, che così si ritrovano non solo un bombardamento pubblicitario di prodotti nocivi nei confronti delle menti influenzabili di giovani e giovanissimi, ma anche, a pagare il probabile futuro aggravio di costi sulla sanità pubblica dovuto ad un eventuale incremento del numero dei fumatori (o utilizzatori di tali prodotti) dato magari da quelle stesse pubblicità!

Giusta la chiusura dell'Assessore Patanè che ha affermato: "Probabilmente, soprattutto sui mezzi pubblici, bisognerebbe fare piu’ attenzione alle cose che si reclamizzano, si pubblicizzano e si diffondono al di là dei divieti."