lunedì 22 aprile 2019

Pasquetta a Piazza di Siena, finalmente si può ..

Sopra: Piazza di Siena il giorno di Pasqua (foto di D. N. Molineris)

Erano undici anni che aspettavamo questo momento. Il “prato dei romani”, come veniva storicamente chiamato il prato dell’Ovale di Piazza di Siena, finalmente senza sabbia, aperto e restituito all’utilizzo della cittadinanza.
Nel 2007, il prato dell’Ovale era stato ricoperto di sabbia silicea dalla Federazione Italiana Sport Equestri, per permettere lo svolgimento del Concorso ippico (CSIO) di fine Maggio. La FISE avrebbe dovuto toglierla alla fine delle gare, ma non l’ha fatto, per dieci lunghi anni. Quattro giorni di gare in un anno avevano determinato l’aspetto e l’utilizzo di questo spazio durante tutto l’anno. Era stato modificato l’aspetto -e il paesaggio storico- della Piazza, ma anche il suo uso, perché su una sabbia mista a peli nessuno ci si stendeva più.
Le associazioni avevano protestato, ma nulla era cambiato, fino all'Ottobre del 2017 quando finalmente il CONI, che aveva stretto con la FISE un accordo per gestire lo CSIO per otto anni, decise di far rimuovere la sabbia, ed il materassino in PVC sottostante e ripiantare l'erba. Da Ottobre 2017 a Maggio 2018 il prato è stato recintato e chiuso al pubblico (cosa per la quale le associazioni a difesa del parco, in primis gli Amici di Villa Borghese, si sono giustamente lamentate), ma passata l'edizione del 2018, è stato riaperto al pubblico.
Ad inizio Aprile di quest'anno, il prato è stato nuovamente chiuso al pubblico per permettere le operazioni di infoltimento dell'erba, ma a Pasqua e Pasquetta è tornato nella disponibilità della cittadinanza.
Il CONI ha fatto un buon lavoro nel mantenere il prato tagliato e l'area pulita durante tutto l'anno. Nonostante l'adozione riguardi poi solo il verde orizzontale (prato e siepi), il 22 Marzo, un mese dopo il crollo di uno dei cipressi di Piazza di Siena a causa del forte vento di fine febbraio, il CONI ne ha ripiantato un altro (vedi foto a lato) nello stesso luogo. Dopo tanti anni di danni che il Concorso ippico ha arrecato al verde di Piazza di Siena, finalmente oggi si nota una maggiore attenzione.

Adesso ci si aspetta dal CONI: 1) la ripiantumazione di tutte le siepi di bosso distrutte dalla passate edizioni del Concorso (una parte sono state ripiantumate a Febbraio, ma resta qualche "buco" nell'Ovale) e 2) la protezione di tutti i tronchi degli alberi nella zona in cui transiteranno i mezzi adibiti al montaggio degli stand, per evitare danni durante le operazioni di allestimento e disallestimento. Come già avviene in qualunque altra città italiana o Europea e in osservanza del nuovo Regolamento del Verde, di cui ci si attende la pubblicazione a breve. Infine (ma per quest'edizione sappiamo già che probabilmente non avverrà) 3) un allestimento che lasci spazio intorno ai cipressi dell'Ovale, in modo da non costipare la terra nella zona delle radici (altra prescrizione che dovrebbe essere contenuta nel nuovo Regolamento del Verde d Roma) e che non impedisca all'acqua piovana di bagnare il terreno intorno agli alberi stessi.


(sopra: immagine di cipressi circondati dalle strutture del concorso 2018)

giovedì 4 aprile 2019

Agli Stati Generali del Verde..assenza di esperti del Verde!

AGLI STATI GENERALI DEL VERDE, ASSENTI ...GLI ESPERTI DEL VERDE

Roma, 3 Aprile 2019

Italia Nostra, gli Amici di Villa Borgheseil Comitato per la Bellezza, Roma Nuovo Secolo e Osservatorio Sherwood accolgono con favore liniziativa di convocare gli Stati generali del Verde pubblico, tuttavia denunciano la sorprendente assenza di arboricoltori di chiara fama da un vertice che si vuole decisivo per il destino delle alberature e del paesaggio storico romano, tanto più in un momento segnato da unemergenza senza precedenti.

È imperativo che questo vertice impedisca di ripetere gli errori del passato. Perciòè altrettanto indispensabile convocare al capezzale delle alberature di Roma i più illustri talenti italiani e, perché no, europei, attingendo alla loro sapienza, esplorando soluzioni già adottate con successo in altre capitali. 

È assodato, ad esempio, che l80 per cento delle malattie degli alberi in cittàè dovuto a potature brutali: in questo risiede uno dei primi rischi per la sicurezza dei cittadini. Per troppo tempo, nella Capitale, manutenzione del verde” ha voluto dire in primo luogo abbattimenti, potature brutali, capitozzature, effettuate da imprese incompetenti o senza scrupoli, in seguito a gare dappalto al ribasso. Macchinari male affilati feriscono anziché sezionare, sopprimono branche lasciando soltanto monconi, indebolendo le piante e facilitando la penetrazione nel legno di funghi, batteri e insetti xilofagi. 
Perciò chiediamo che le potature, nonostante siano generalmente portatrici di consenso per i politici, da parte del cittadino medio, rassicurato da una qualche azione sul verde, siano scientificamenteregolamentate, così come devono essere rigorose le assegnazioni degli appalti a imprese competenti e al giusto prezzo.
Prima di chiedere i fondi per procedere ad abbattimenti, vorremmo invitare la Sindaca a stanziare fondi per le piantumazioni di nuovi alberi, indispensabili per far fronte alle nuove emergenze climatiche, e per garantire un polmone verde contro lo smog cittadino che uccide in Italia 21.000 persone lanno, cioè il 100% in più di quanti non ne uccidano gli alberi che cadono. 
Inoltre chiediamo che vengano convocati arboricoltori di chiara fama, anche internazionali, per riformulare dalle fondamenta un piano complessivo di gestione del verde urbano. 
Chiediamo che sia priorità della Sindaca, infine, nominare un Assessore al Verde cittadino, svincolato dalla gestione del settore rifiuti.
Non sono più tempi di amministratori, che gareggiano nellavviare indagini, ordinare studi, stilare regolamenti per poi non tenerne conto, come avviene da decenni. Intanto non passa giorno senza notizie di nuovi abbattimenti, di capitozzature brutali, di viali e piazze spogliati delle alberature. E di nuovi rischi per i cittadini. 
Gli alberi, che vivono nella Capitale, non sono un decoro inanimato. Fanno parte della nostra storia e del nostro patrimonio: la loro sorte merita una più degna considerazione, così come il benessere dei cittadini, il loro diritto allombra che mitiga le temperature, e a unaria più salubre.
Chiediamo agli amministratori di intervenire con il coraggio e la lungimiranza di chi ha realmente a cuore la sorte del Verde urbano e della sicurezza dei cittadini, rifuggendo da azioni semplici, facilmente spendibili nella comunicazione e politicamente monetizzabili, che ci obbligherebbero a ripetere gli errori del passato. 
Nessun Sindaco di Roma può permettersi di modificare il paesaggio della Capitale, senza unapprofondita analisi dello stato di fatto e la determinazione del futuro del paesaggio.   

Amici di Villa Borghese, Italia Nostra, Osservatorio Sherwood, Roma Nuovo Secolo, Comitato per la Bellezza

Per informazioni:

Amici di Villa Borghese 
Tel. 389-0457694

Comitato per la Bellezza:
Vittem35@gmail.com

Italia Nostra
Tel. 348-8125183

Osservatorio Sherwood
Tel. 331-1114929
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