martedì 11 settembre 2007

Facciamoci un esame di coscienza

foto di Paolo Albanesi

Un visitatore del Blog mi manda questa fotografia scattata qualche giorno fa in una strada di Roma. In genere reputo abbastanza inutile scrivere articoli su ogni carta buttata per terra o macchina parcheggiata male o buca per strada, come invece fanno altri blog, in quanto ritengo che le persone maleducate siano tante e la possibilità di sensibilizzarle ad un maggior rispetto degli altri -o indurre le forze dell'ordine ad elevare più contravvenzioni- solo mostrando un elenco interminabile di singole infrazioni sia quasi nulla.
Nonostante questo, vorrei utilizzare questa fotografia per esprimere quello che penso in questi casi. Soprattutto a così breve distanza dal V-Day in cui tante persone hanno manifestato, giustamente, la propria indignazione per l'illegalità e la scorrettezza che caratterizza la vita politica e dei politici italiani.
Lungi da me la giustificazione dei politici corrotti - e chi legge abitualmente questo blog credo avrà capito come la penso- mi sono chiesta come mai in Italia ci sia tanto malcostume nella gestione della cosa pubblica. Per ora mi sono risposta come segue.
Se ci guardiamo intorno sono infinite le scorrettezze che vediamo compiere non solo in politica, ma nella vita quotidiana.
Non solo parcheggi vietati come quello della foto, ma comportamenti scorretti a partire dalle cose più semplici: gettare il mozzicone della sigaretta per terra, passare avanti nelle file, lasciare la macchina accesa quando è in sosta, fermarsi al semaforo sopra le strisce pedonali, salire tranquillamente sull'autobus senza biglietto e così via..
Insomma, sono tante le scorrettezze piccole e grandi che vengono compiute dalle persone comuni. Nonostante questo, però, quelle persone -o alcune di quelle- sono magari in prima linea a criticare il politico che si comporta male. E' vero che rubare milioni di euro - o fare approvare leggi solo perchè beneficiano i propri amici- non è paragonabile a passare avanti in una fila, però io sono convinta che chi non passerebbe mai avanti in una fila è difficile che rubi milioni di euro, mentre il contrario è possibile.
Bisognerebbe che tutti noi esaminassimo obiettivamente la nostra vita quotidiana, da quando ci alziamo a quando andiamo a dormire e analizassimo quante azioni se non illecite, almeno scorrette nei confronti degli altri ci troviamo a compiere ogni giorno. Per abitudine o automatismo, se non per consapevole senso di essere al di fuori della legge.
Dovremmo ricordarci che ogni minima azione scorretta si amplifica a livello nazionale nelle storture e ingiustizie della cosa pubblica e soprattutto che ogni volta che compiamo un'azione scorretta forniamo il cattivo esempio ed il pretesto a chi ci osserva per fare altrettanto.

Forse, prima di scagliare il sasso sui politici, quindi, bisognerebbe farsi un esame di coscienza e cercare di vivere -tutti- in modo più rispettoso degli altri e delle norme che dovrebbero caratterizzare una società civile.

13 commenti:

marco1963 ha detto...

Guarda, la maleducazione dilaga a livelli folli, io giro in scooter (e guido in maniera corretta) ma credimi, ogni giorno di più ho paura, la gente non solo non rispetta più i segnali stradali, ma proprio le regole elementari del vivere civile .....

Martina ha detto...

io ho venduto la macchina ora giro con la metropolitana e anche io -ogni tanto- con lo scooter.
Ti dò ragione, ogni volta che ci salgo penso che rischio la vita anche se la mia massima velocità sono i 40 all'ora!!

marco1963 ha detto...

Ho lasciato alcuni commenti alle tue foto su flick, anch'io ahimè condivido il tuo grido di dolore per la nostra amata città .....

Anonimo ha detto...

Dopo aver passato quindici giorni in Francia mi sono reso conto che a Roma vige la legge dell'illegalità diffusa. Credo che il 70% della popolazione romana, in un modo o nell'altro, un piccolo segno di inciviltà lo compia ogni giorno, anche senza volerlo, ormai ce l'ha nel sangue. Se qualcuo mi incontra per strada in questi giorni, molto probabilmente penserà che io sia impazzito: mi capita di imprecare tra me e me ogni volta che vedo qualcosa che non torna.
Tipo sabato sera al V-day: c'erano i parcheggiatori abusivi intenti far parcheggiare le macchine sui marciapiedi, i vigili urbani sono passati, hanno visto la scena ed hanno proseguito come se nulla fosse. E io a tirar giù improperi !!! a gridare «Ma che ci state a fare, eh !» tra i passanti sbigottiti. Provate a fare il parcheggiatore abusivo a Parigi e vediamo se la polizia se ne guarda dall'intervenire. Ho visto fermare una signora perchè non ha finito di far passare un'orda di pedoni sulle strisce oppure chi non si è fermato allo stop anche se la strada era più deserta del Sahara.

Strana gente gli italiani ! Pronti ad indignarsi sui peccati altrui ma quando compie qualcosa di cui deve vergognarsi risponde sempre con un «e che male c'è ! lo fanno tutti !!!».

Martina ha detto...

ed è da li che secondo me caro circondati parte tutto.

Alla fine lo schifo che ci circonda forse ce lo siamo meritati (non io - credo forse immodestamente- nè te nè molti frequentatori di questo blog probabilmente, ma la maggioranza degli Italiani a questo punto mi viene il dubbio di sì)

Speriamo almeno che con il diffondersi dei viaggi qualcuno prenda esempio da come ci si comporta nelle altre metropoli civili..

e se solo gli Amministratori di Londra fossero per un anno messi a capi di Roma..così per magia ..come nel film Big in cui avviene la trasmigrazione delle personalità

che sogno eh?

Kane D'Ebano ha detto...

Pazzesco. Ma si tratta solo di uno dei tanti disperati alla ricerca di un parcheggio, qualunque esso sia, dovunque esso sia, pur di uscire da quella stramaledetta macchina in cui è rimasto chiuso tutto il giorno, probabilmente per ore.

Anonimo ha detto...

Se gli amministratori di Londra, Parigi, Monaco di Baviera fossero messi a governare Roma o Milano scapperebbero per la disperazione dopo un mese. Gli do giusto il tempo per capire come stanno le cose.

x "The Sleep of Reason".
Sì forse è un «solo di uno dei tanti disperati alla ricerca di un parcheggio» però ce ne sono tanti, troppi che si comportano così.
La colpa non è soltanto la loro, è anche delle amministrazioni comunali che non riescono a dotare le nostre città di una rete di trasporti pubblici effieciente. Se potessimo raggiungere con i mezzi pubblici il posto di lavoro in tempi umani forse (dico forse perchè credo che i romani la macchina continuerebbero a prenderla lo stesso) una riduzione del parco macchine ci possa essere.
Poi mettiamoci anche la pubblicità delle automobili, dilagante, invadente, fuorviante.... quella che con soli 12.000 (compresi gli incentivi statali per cambiare macchina) ti fa acquistare una scatola di metallo che lascerai ferma perchè non saprai dove parcheggiarla. Gli incentivi, lo stato, dovrebbe darli a chi rottama l'auto e non la ricompra !!!
Lo stato dovrebbe vietare, come succede in Giappone, l'acquisto di un'automobile se non si possiede un posto auto. Ci sono famiglie, moglie e marito, che hanno entrambi l'automobile e si comprano lo scooter perchè non trovano parcheggio in centro. ma V.... sono ospite e non continuo con l'esclamazione del V-Day.

Anonimo ha detto...

Sembrerà assurdo, ma questo comportamento barbaro e incivile al quale assistiamo tutti i giorni, è la naturale risposta ad un ambiente ostile. La metropoli è tutt'altro che a misura d'uomo, è un ambiente che mette a dura prova le sue capacità di adattamento. L'istinto porta l'individuo ad omologarsi: "tutti sono prepotenti, faccio il prepotente anch'io: non sono mica fesso!" Ed ecco trasformato il più mite in un combattente, pronto ad attaccare, visto che l'attacco, si dice, è la miglior difesa. E' un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. E questo nonostante molti, e per fortuna dico "molti", si rifiutino di omologarsi ad un comportamento gretto e incivile. Ma in città siamo in tanti, e questi "molti" rischiano di confondersi nella massa dei prepotenti e maleducati. Nei piccoli centri il discorso è ben diverso, la qualità della vita è in genere inversamente proporzionale alla grandezza del paese. Un picco esperimento: provate a salutare uno sconosciuto che incontrate per la strada, a Roma (o Milano, Napoli, è lo stesso): sarete ricambiati da uno sguardo che vi dirà: "ma chi sei? che vorrà questo? Mah, ce n'è di gente strana in giro". Provate a fare altrettanto in un piccolo paese: vi risponderanno con il sorriso, non ci sono motivi per non farlo. Vi racconto due piccoli episodi simili ai quali ho assistito personalmente che rendono ancor meglio l'idea. Primo episodio: Una piazza della periferia romana, un gruppo di bambini che giocano a pallone, una persona anziana costretta ad attraversare l'improvvisato campo. Uno dei bambini esclama: "aspetta, sta passando una signora!", un altro, senza distogliere lo sguardo dal pallone, esclama a gran voce: "e sti...". Secondo episodio: un piccolo paesino, una piccola piazza, io e la mia compagna attraversiamo una splendida piazzetta del centro storico, bambini più o meno della stessa età giocando a pallone ci notano, si fermano, aspettano il nostro passaggio e riprendono allegramente a giocare. Forse non hanno nulla da dimostrare ai loro compagni di gioco, non devono urlare: "io sono tosto, mi farò rispettare quando dovrò affrontare il mondo dei grandi, dove il furbo va avanti, e gli altri restano indietro". Ne avrei altri cento di esempi a sostegno di questa tesi, ma penso che quello citato abbia reso l'idea. Prospettive? Mhm, l'esempio dovrebbe venire dall'alto. Dalla politica? meglio metterci l'anima in pace, troppo impegnati a far soldi e a tener stretto il loro potere... dal basso, dai bambini? Sarebbe il presupposto per un futuro migliore, ma è una lotta impari: l'istinto di sopravvivenza e di adattamento all'ambiente sono così radicati in noi che i sani principi ed il vivere civile sarebbero sopraffatti senza pietà. E' la legge del più forte, dove per sopravvivere occorre mostrare i denti. Io e come immagino tutti i frequentatori di questo blog non avremmo mai parcheggiato in modo così barbaro: ma di scene così ne vedo tutti i giorni. Forse una campagna educativa con un foglietto tipo: "parcheggiando così incivilmente hai seriamente messo in difficoltà un diversamente abile o una mamma con passeggino". Alcuni getterebbero il foglio a terra, contribuendo a sporcare ulteriormente la città, altri, chissà... a volte un piccolo messaggio può indurre a farsi... "un esame di coscienza".

Martina ha detto...

Sandro,

mi sembra un'ottima idea quella del volantino, bravo! Io di solito lo faccio a mano, quando ho gli strumenti a portata di mano (foglio e penna).
Invece non concordo sul fatto che sia la metropoli a renderci maleducati. Se siamo stati educati male siamo maleducati e se non c'è qualche altro (scuola- amici - forze dell'ordine - campagne informative) a supplire a questo, rimaniamo maleducati, in città piccole o enormi che siano. Certo, se ci fossero tanti parcheggi liberi anche i maleducati parcheggerebbero bene (forse) ma se non c'è posto per fermare la macchina si gira ancora o (meglio) si cambia lavoro - scuola- casa- si prendono i mezzi pubblici- insomma non è che la macchina sia per forza il fattore dell'equazione che deve restare invariabile, no?

Anonimo ha detto...

vedi, sto notando sempre di più una notevole tendenza al soliloquio!!! Molti di noi (stanchi degli abusi subiti dalla nostra Amata Roma), parliamo, ci lamentiamo, ma poi... alla fine... restiamo qui, davanti ai nostri bei pc!!! Il punto è che la soluzioni ai molti problemi che ci sono, non andrebbe cercata altrove, ma... qui... nelle nostre menti e nelle nostre mani, e, soprattutto, nell'unione di esse!!! Peccato che la mia sia solo un'utopia: il sogno di un "pischello" di 24 anni!!! Viaggiando (soprattutto in paesi meno fortunati del nostro) mi sono reso conto che, per noi, sarebbe veramente molto facile cambiare le cose: abbiamo tutto, eppure... l'unica cosa che riusciamo a muovere, ormai, sembra siano le nostre dita su una tastiera!!! E' triste, ma... è così e, ormai, più dell'informazione fa la disinformazione e noi... non siamo altro che vittima consapevoli, ma... incosciamente incapaci di fare VERAMENTE qualcosa!!!

Martina ha detto...

Caro Cesare,

Grazie per la visita e per il tuo commento.
Devo pero' replicare una cosa: io non credoc he quello che possiamo e sappiamo fare sia solo usare le dita su una tastiera. Io personalmente (parlo per me) di giorno lavoro davanti ad un Computer pertanto l'unica cosa che posso fare - a parte qualche fax o chiamata di segnalazione- sono articoli e lettere, ma nel resto del mio tempo non faccio solo questo, innanzitutto mi comportro in maniera educata e con rispetto verso gli altri e la città. Cosi' ritengo che faccia la maggior parte di persone che segue questo Blog.

Scrivere e leggere serve a confrontarsi, come stimolo a riflettere (che è sempre cosa saggia) e non da ultimo segnalare ad altri e alle Istituzioni.

Tu sei molto giovane e sicuramente piu' 'energico' di altri che come me hanno qualche anno di piu', pero' non pensare che con le parole o gli scritti non si possano cambiare le cose.

Non sai che la lingua ferisce piu' della spada? :-)

Questo non toglie che non si debba solo scrivere ma anche comportarsi con educazione anche per dare l'esempio agli altri.

Ciao.

Anonimo ha detto...

effettivamente non posso che concordare su quello che dici, evidentemente mi sono spiegato male! Quello che volevo dire è che: potremmo fare molto di più, ma, questa società sembra costringerci sempre più ad allontanarci l'uno dall'altro piuttosto che avvicinarci!?! Con le mie parole non criticavo il tuo operato(lodevole), mi riferivo a quei mali della nostra "democrazia" che sembra stiano eliminando, pian piano, chiunque abbia veramente voglia di fare qualcosa per cambiare le cose che, evidentemente arrecano un notevole danno alla cittadinanza intera!!!

Martina ha detto...

Cesare, questo accade IN ITALIA.

Noi siamo un paese del Terzo (anzi Quarto) mondo per quanto riguarda il senso civico ed il rispetto del prossimo.

La gente pensa di vivere in una giungla, incolpiamo i politici ma poi noi siamo i primi a fare ogni tipo di scorrettezza e se qualcuno ci riprende...GUAI!! si arriva anche alle mani invece di scusarsi.

Dovrebbe essere obligatoria una settimana l'anno - a sorpesa- di sorveglianza speciale su ciascun cittadino..cosa fai quanti rossi passi in auto, quante carte o mozziiconi butti per terra, tutte le scorrettezze di ogni settimana, poi moltiplicato per l'anno e quindi ..supermulta!

Poi vedi come diventiamo educati come all'estero (o in città del Nord tipo Merano, Bolzano, ecc..)