lunedì 27 agosto 2007

Come stampare rispettando l'ambiente

quanti consumabili utilizza la stampante laser contro quella a cera

Quasi tutti noi che utilizziamo il computer ci troviamo prima o poi a dover utilizzare la stampante. A parte riciclare la carta che stampiamo in modo che vengano risparmiati degli alberi, mi vorrei soffermare un attimo sui mezzi che utilizziamo per la stampa, cioè stampanti e toner o cartucce. Qualche anno fa - lo racconto sempre ai miei colleghi che vedo trafficare con i toner delle stampanti nella mia azienda - vidi in una trasmissione televisiva un documentario in cui una donna raccontava come si fosse 'ammalata' dopo avere inalato, un giorno, le polveri provenienti dal toner della sua stampante. Queste le avevano provocato una stranissima e rara allergia a tutte le sostanze, per cui viveva in casa, assistita dalla sua famiglia e si poteva vestire solo di un lenzuolo sottilissimo, mangiare poche cose e non toccare nulla..insomma una vita tremenda a causa di un'allergia di cui non si conosceva la cura ma solo la causa: le polveri sottili fuoriuscite dalla stampante.
Fino all'anno scorso, inoltre, esisteva un sito (nerofumo.net) dove un tecnico di stampanti per ufficio raccontava la sua storia e la sua tremenda malattia (Cancro) correlata alla sua funzione professionale. Nel sito metteva in guardia chiunque avesse a che fare con i toner delle stampanti -a getto di inchiostro, o peggio, laser - in quanto produttrici di nerofumo che è altamente cancerogeno e dava utili suggerimenti quali areare i locali delle stampanti ed altro.
Oggi esiste una alternativa più salutare e maggiormente eco-compatibile rispetto alla stampa laser o a getto di inchiostro: è la stampa a getto di cera. Le stampanti a cera raggiungono la stessa definizione di stampa di quelle laser, ma da un lato non emettono il pericoloso particolato di carbonio (il nerofumo), pertanto la loro stampa è innocua e non pericolosa per la salute come quella delle stampanti laser o a getto di inchiostro, dall'altro utilizzano delle cartucce che si consumano totalmente! Sono degli stick di cera solida che si inseriscono nella stampante che li scioglie, li miscela tra loro (ogni stick un colore tra giallo, blu, rosso e nero) e ne soffia sul foglio una piccola quantità. L'unica cosa che non si può fare è plastificare a caldo la stampa così ottenuta in quanto la cera si scioglierebbe un po' e diminuirebbe la definizione dell'immagine, ma per il resto si ha il vantaggio - per l'ambiente- di non dover più utilizzare le cartucce tradizionali che, anche se si fanno rigenerare, hanno un contenitore che non è biodegradabile e che quindi, prima o poi, finirà in discarica e - di salute - in quanto questo processo di stampa non produce il pericoloso nerofumo (nè ozono, a quanto capisco). Stampanti a cera vengono prodotte dalla Xerox, mentre i consumabili - gli stick di cera- si possono acquistare dalla Xerox stessa oppure da società che producono i ricambi compatibili (stessa composizione chimica ma senza la marca Xerox) e che quindi li vendono ad un prezzo più conveniente.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Martina molto interessante
So anche che la XEROX ritira le vecchie stampanti e fotocopiatrici e ricicla ogni singolo componente.

Martina ha detto...

Grazie per l'informazione Gianluca!
Mi sembra un'ottima notizia.
Ciao,
Martina

VignaClaraBlog.it ha detto...

Scusa Martina ma non sono completamente d'accordo.
Stavo anche io acquistando questa stampante ma dopo aver letto le caratteristiche della tecnologia di stampa a cera ho lasciato perdere.

La tecnologia ad inchiostro solido è geniale. Ma ha un piccolo difetto: la cera va tenuta a temperatura perché se diventa fredda perde le sue proprietà di stampa e quindi deve essere spurgata.

Questo in pratica vuol dire che spegnere la stampante significa un investimento economico non indifferente. Infatti circa UN QUINTO delle vostre cartucce (di tutte e 4 le cartucce) andrà nel cassetto di recupero della cera alla accensione successiva.

Guardate alla sezione costi per capire costa vuol dire questo per il vostro portafoglio.

http://www.tevac.com/article.php/20031028000101535

Anonimo ha detto...

Ciao Fabrizio,
Cio' che scrivi è solo parzialmente vero. Vero è che le stampanti a cera della Xerox, quando spente e poi riaccese, effettuano un ciclo automatico di pulizia che utilizza una parte dei bastoncini di cera caricati. Alcuni modelli meno recenti effettuavano anche un ciclo di pulizia parziale anche quando uscivano dalla modalità di Energy Power save la mattina, pur essendo sempre accese anche di notte (consigliabile, tanto in modalità risparmio energetico che entra dopo un'ora che stanno ferme consumano solo 35W).

Personalmente ho lavorato anche con questo tipo di stampanti in ambiente di produzione (copy shop, piccole tirature) per svariati anni, dai tempi delle Phaser 850 (1998) alla Phaser 8560 (lanciata nel 2007) passando per le varie 860, 8200, 8400, 8500/8550, posso testimoniare che questi difetti sono stati da tempo in gran parte risolti. La Phaser 8500N che abbiamo in amministrazione qui in azienda ha 4709 pagine e ho personalmente scaricato il cassetto di scorie per la prima volta, da quando l'abbiamo comprata 8 mesi fa, la settimana scorsa dopo che la stampante mi ha avvisato con messaggio sul pannello LCD. La quantità di scorie (cera solida di colore nero) era meno di un vasetto di yoghurt (nello stesso periodo credo avremmo utilizzato 5-6 bastoncini di inchiostro per ogni colore in tutto). Aggiungo che è mancata la luce anche almeno una decina di volte in questo periodo, quindi queste la stampante si è anche spenta ogni tanto.

L'articolo da te postato si riferisce alla phaser 8200, modello uscito dal mercato da 4-5 anni, nel frattempo Xerox ha messo sul mercato altre 3 generazioni di questa tecnologia: la Phaser 8400, poi la 8500/8550 ed infine (feb 2007) la Phaser 8560. Ogni generazione che sostituiva la precedente è stata migliorata leggermente in termini di costo di acquisto, velocità di stampa, rumorosità, ingombro, peso e consumi. Se la Phaser 8200 nel 2002 stampava in modalità standard 16 pagine full color al minuto (dati reali, non "di propaganda" come accade sempre per le inkjets), la 8560 sforna 30 pagine a colori al minuto in modalità draft (in modalità migliorata però la velocità scende intorno alle 16 pagine A4 al minuto, comunque una velocità ottima). Inoltre la prima pagina esce in 5-6 secondi (apparte la prima stampa la mattina se stampi prima che esca automaticamente dall'energy save, in quel caso ci mette 3-4 minuti) e visto che il 90% dei documenti stampati hanno meno di 4 pagine questo vuol dire grande produttività nel mondo reale. La Phaser 8560 inoltre, rispetto alle precedenti versioni è molto piu' silenziosa, quasi impercettibile in stand by e non effettua nessun ciclo di pulizia quando esce dallo stand by, inoltre, a differenza delle precedenti generazioni di stampanti solid ink, anche il modello base "N" ha la porta Ethernet di serie e la risoluzione "Photo", ora portata a 2400 DPI. Il costo di acquisto è sceso e ora la versione base della 8560 di listino costa €799 ma sul web si trova a meno di 650 euri più iva.

Dando un'occhiata in giro ho trovato queste reviews che possono essere utili:

prova Phaser 8400 (17/03/2005) Tom's Hardware: http://www.tomshw.it/consumer.php?guide=20050317

Prova Phaser 8560N (Buyers Labs, giugno 2007) - questo test di laboratorio è molto ben fatto, mai visto un test così...

Prova Phaser 8560N (computer shopper, aprile 2007)

Anonimo ha detto...

Cari tutti,
non so se salverete l'ambiente oppure il portafoglio (meglio se entrambe le cose, ma sembra che in Italia ecologia sia il contrario di economia: vedete il caso del biodiesel), ma se lo vengono a sapere in Xerox, per lo meno vi fanno un forte sconto sull'acquisto, per questa interessante campagna promozionale 'gratuita'. Un abbraccio

Unknown ha detto...

New Phaser 8560 Solid Ink technology from Xerox. Better Prints, lower printing costs & less Ink Cartridge Waste. http://www.concordsupplies.com/find.html?search=manufacturer&search=model&value=Xerox&value=Phaser+8560