Vorrei dare risalto alla mobilitazione di un gruppo di cittadini residenti nella zona dell’XI Municipio compresa tra Via Ballarin, Via Grezar e Via Barison che hanno deciso di riunirsi in un Comitato chiamato “Amici di Nerva" per la difesa e la salvaguardia delle aree in cui vivono.
Le origini della vicenda risalgono a più di 15 anni fa. La questione ruota tutta intorno a tre strisce di terra che si trovano lungo Via Grezar, terreno di proprietà dell’INPDAP e che secondo il progetto edilizio presentato a fine anni ’80 sarebbe stato utilizzato per costruirvi un complesso alto non più di due piani consistente in una serie di servizi, come un mercato, per i cittadini residenti nella zona Via del Tintoretto-Via Ballarin. Cosa che non è mai accaduta, in quanto per i 17 anni successivi è stata rinnovata la convenzione, il quartiere è cresciuto ed ha cambiato volto, senza che però il famoso progetto venisse realizzato. Finché pochi mesi fa l’INPDAP ha venduto il terreno in questione, che è stato acquistato da una società privata. Questa ultima, il 16 aprile 2007 ha presentato la variante al progetto e -a distanza di pochi giorni- ha aperto il cantiere in Via Grezar. Gli abitanti della zona si sono trovati davanti un grande cartello con su scritto “realizzazione di edifici commerciali ed uffici”. Del vecchio progetto INPDAP non è rimasto più nulla, in quanto la variante prevede la nascita di due complessi edilizi dell’altezza di 9 piani adibiti ad uffici. A Maggio 2007, gli abitanti delle strade adiacenti, preoccupati per le conseguenze che il nuovo progetto potrebbe avere sulla conformazione e sulla vivibilità del quartiere, hanno deciso di riunirsi ed attivarsi concretamente nel Comitato Amici di Nerva. Ciò che maggiormente li rende ansiosi è che l’edificazione dei nuovi complessi comporterebbe la rottura dell’equilibrio della zona, in quanto verrebbe a sparire una delle ultime aree verdi rimaste e soprattutto la speranza di veder costruiti i servizi e punti di aggregazione previsti nel progetto iniziale. Lo scorso 8 giugno vi è stata una riunione assieme ad altri cittadini, politici e rappresentanti delle istituzioni, in Via Paolo Barison 42. Hanno partecipato l’On. Marsilio di Alleanza Nazionale – tra i primi ad essersi interessati al problema del quartiere -, l’On. Bonessio dei Verdi, l’Assessore all’urbanistica del Municipio XI Attanasio, la dott.ssa Paone del IX Dipartimento Politiche Attuazione Strumenti Urbanistici. Inoltre era presente un membro dell’associazione per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente Italia Nostra e l’architetto Solimano, in rappresentanza dell’autore della variante della discordia, l’arch. Gaetano Caltagirone. Quello che fondamentalmente chiede il Comitato è la realizzazione del vecchio progetto, o di una versione magari più aggiornata, che venga incontro alle esigenze e le necessità del quartiere. Se venissero costruiti gli edifici previsti nella variante, oltre alla perdita dell’ultima area verde presente nella zona, si presenterebbero una serie di scomode conseguenze. Innanzitutto, sorgerebbero due nuovi colossi alti circa 27,50 metri sull’area di fronte alla parrocchia di S. Josè Maria Escrivà e si verrebbe a creare una sorta di barriera di cemento tra Via Grezar e Via Barison che dividerebbe in due la zona, senza più strade di passaggio. Inoltre, nella variante non si è tenuto conto adeguatamente del problema parcheggi: se nel vecchio progetto INPDAP – quello che prevedeva una costruzione di 2 piani – erano previsti due piani interrati di posti auto, in quello nuovo, e decisamente più verticale, ne è stato inserito solo uno. Possiamo immaginare facilmente che conseguenze potrebbe avere tutto ciò, tenendo conto che già oggi la questione posteggi è piuttosto critica. Ma c’è un altro elemento fondamentale e che sta molto a cuore ai membri del Comitato: i ritrovamenti archeologici nelle aree sottostanti. L’intera area in età imperiale – nel I secolo d.C. – era nota come 'i granai di Nerva', in quanto vi sorgevano ville e casali nei quali l’omonimo imperatore faceva stoccare il grano. A partire dagli anni ’70 però, con la nascita del quartiere Roma 70 e dello sviluppo intorno Via del Tintoretto, molti di questi reperti sono stati seppelliti sotto le nuove costruzioni. A quanto pare, anche sotto le tre strisce di Via Grezar, sono emersi importanti resti dell’epoca, come un’antica strada ed una tomba dell’età dell’imperatore Nerva e ci si domanda cosa ne sarà di queste antiche testimonianze, ovvero se anche in questo caso verrà tutto insabbiato. Molto interessati e sensibili alle preoccupazioni degli abitanti del quartiere si sono dimostrati i rappresentanti istituzionali presenti all’incontro. L’impressione è stata quella di un accordo generale sui punti fondamentali, lo stesso rappresentante dell’arch. Caltagirone sembrava interessato e disposto a recepire le esigenze dei cittadini, bisognerà capire tutto ciò a cosa porterà in termini più concreti.
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