Lavoro in un'azienda privata di Roma, che ha circa 200 dipendenti.
In una stanza sono state installate delle macchinette che erogano merendine, bottiglie d'acqua, caffè, ecc. Non ho dati certi, ma credo che l'ammontare delle bottiglie d'acqua consumato sia di 3-4000 unità al mese. Un mare di plastica..
Così ho tentato di introdurre la differenziata, sia della plastica, che della carta.
Superate le prime obiezioni interne (non ci sono abbastanza secchi per fare la differenziata in ogni stanza, le signore che si occupano pulizie non accetterebbero di fare più strada per depositare la differenziata in bidoni lontani dalla società ecc..) ho contattato l'AMA per richiedere l'installazione di bidoni per il riciclo vicino alla nostra sede.
Mi hanno detto subito che i tempi per avere una risposta sono lunghi - ed infatti è più di un mese che aspettiamo - e che questa potrebbe anche essere negativa.
Io che già mi stupivo che ad un'azienda sia permesso non differenziare per legge - e, a quanto ho potuto notare, manca in effetti qualunque controllo- sono rimasta decisamente sorpresa venendo a sapere dell'eventualità che gli organismi preposti all'attuazione della raccolta differenziata possano negare gli strumenti che servono a questo fine.
E' inutile prescrivere un obbligo e porsi degli obiettivi se poi non si prevedono gli strumenti per raggiungerlo, le sanzioni, ecc.
Forse l'unica nota positiva in tutto questo è che ho scoperto che la maggioranza dei miei colleghi è stata daccordo e anzi molti addirittura felici di a fare la differenziata in ufficio. Credo quindi che le persone oggi, se messe in condizioni di farlo, non si sottrarrebbero a questo 'dovere ecologico'.
In una stanza sono state installate delle macchinette che erogano merendine, bottiglie d'acqua, caffè, ecc. Non ho dati certi, ma credo che l'ammontare delle bottiglie d'acqua consumato sia di 3-4000 unità al mese. Un mare di plastica..
Così ho tentato di introdurre la differenziata, sia della plastica, che della carta.
Superate le prime obiezioni interne (non ci sono abbastanza secchi per fare la differenziata in ogni stanza, le signore che si occupano pulizie non accetterebbero di fare più strada per depositare la differenziata in bidoni lontani dalla società ecc..) ho contattato l'AMA per richiedere l'installazione di bidoni per il riciclo vicino alla nostra sede.
Mi hanno detto subito che i tempi per avere una risposta sono lunghi - ed infatti è più di un mese che aspettiamo - e che questa potrebbe anche essere negativa.
Io che già mi stupivo che ad un'azienda sia permesso non differenziare per legge - e, a quanto ho potuto notare, manca in effetti qualunque controllo- sono rimasta decisamente sorpresa venendo a sapere dell'eventualità che gli organismi preposti all'attuazione della raccolta differenziata possano negare gli strumenti che servono a questo fine.
E' inutile prescrivere un obbligo e porsi degli obiettivi se poi non si prevedono gli strumenti per raggiungerlo, le sanzioni, ecc.
Forse l'unica nota positiva in tutto questo è che ho scoperto che la maggioranza dei miei colleghi è stata daccordo e anzi molti addirittura felici di a fare la differenziata in ufficio. Credo quindi che le persone oggi, se messe in condizioni di farlo, non si sottrarrebbero a questo 'dovere ecologico'.
4 commenti:
Ora i rifiuti campani pare che li mandino anche in Romania. Esportiamo la diossina verso quei poveretti a spese di Pantalone!!!
Inaudito! dovrebbe essere vietato 'esportare' i rifiuti.
Come se io spazzassi il salotto di casa mia e la sporcizia la mettessi ..chessò..in camera. Cosa ho risolto?
Ciao piesal, grazie per la visita.
la monnezza va in romania ma tranquilli che non ci rimane. rientra alla chetichella scortata dalla camorra e viene sotterrata in cave abusive. :-)
Vi consiglio questa presentazione sul tema:
www.thesilentium.com/pps/cittadelmondo.pps
Ciao,
Martina
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