lunedì 30 luglio 2007

Dal IX Municipio di Roma


Ricevo dal Comitato cittadini di Via Monza, Via Isernia e Via La Spezia e pubblico:

Gentile Migliora Roma, ti scriviamo, certi della Tua sensibilità al problema, perché c'è il serio rischio che si possa realizzare un vero e proprio scempio nel IX Municipio. Quello che era uno splendido giardino secolare, a disposizione soprattutto dell’infanzia abbandonata, rischia di diventare un parcheggio multilivello, tra le proteste degli abitanti della zona.
Teatro dell’ennesimo possibile sfregio al cuore di Roma, a furia di colate di asfalto e di cemento armato, è l’ex Asilo Savoia di via Monza, istituto fondato nientemeno che dal presidente del Consiglio Francesco Crispi nel 1887 per “raccogliere fanciulli abbandonati”, come si legge nell’antico statuto, amministrato dalla Casa Reale e affidato alle Figlie di Maria Ausiliatrice, che accolsero anche 250 bambini (i più anziani - e sono tanti nella zona - ricordano).
Costruito circa un secolo fa, esaurita negli anni settanta la nobile azione umanitaria, l’Opera Pia Asilo Savoia è comunque rimasta in piedi - presieduta oggi dal “noto” Oscar Tortosa - per amministrare i beni, in particolare un’area (catastalmente contraddistinta al foglio n. 926 particelle 30 e 212), sulle cui "rovine" del giardino è sorto un parcheggio superficiale spontaneo, in uso allo stesso organismo e all’Asl Roma C, conduttrice di gran parte dello storico ed imponente edificio. Qui hanno sede diversi uffici della Asl ma anche il centro anziani "san Giovanni" che potrebbe indubbiamente beneficiare del ripristino del giardino.
Invece il 26 luglio 2004 l’Opera Pia Asilo Savoia ("ente morale"...) delibera la realizzazione di un parcheggio interrato, causa la necessità di “reperire risorse finanziarie al fine di poter continuare a dare corso e di intraprendere le iniziative e le attività istituzionali di competenza, risultando le risorse disponibili come da bilancio non sufficienti”.
Nel contempo, nella delibera, sottolinea che “sussiste l’esigenza dell’Ente e della Asl di poter costantemente disporre di almeno 50 posti auto da adibire all’uso parcheggio”. Il parcheggio sarebbe realizzato proprio a ridosso di un’autorimessa già esistente, accentuando problemi di traffico, di inquinamento e di rumore già presenti.

L'immissione del parcheggio sarebbe su via La Spezia a ridosso dell'incrocio con via Monza-via Nola e dello sbocco della tangenziale, cioè su una strada a scorrimento veloce, accentuando i già gravi problemi di circolazione e di sicurezza. Considerato lo scopo prettamente economico e affaristico dell’intervento (si legge nella delibera: “l’Opera Pia Asilo Savoia intende accrescere la consistenza patrimoniale dell’Ente dando corso all’utilizzazione del sottosuolo”), i rischi che questo potrebbe comportare per l’edilizia di un’area storica come quella di San Giovanni, tra l’altro in parallelo ai lavori per la realizzazione della linea C della metropolitana e soprattutto la ricaduta che questo avrebbe in termini di inquinamento ambientale e acustico proprio in una fase in cui si tende a favorire l’uso di mezzi pubblici e comunque non inquinanti, numerosi cittadini della zona, costituiti in un comitato spontaneo che sta accrescendo di ora in ora le adesioni (via e-mail: comitato.viamonza@tiscali.it), denunciano tale gravissima situazione, sollecitando gli organi competenti ad intervenire per scongiurare quanto ipotizzato.
Tra le altre cose, non si comprende la necessità di un parcheggio sotterraneo a beneficio di dipendenti dell’Asilo Savoia e della Asl in una zona centrale come San Giovanni, facilmente raggiungibile con mezzi pubblici (tra qualche anno le linee della metropolitana saranno due) o su due ruote.

5 commenti:

Massimiliano Tonelli ha detto...

Tendenzialmente la presenza di parking sotterranei non è una cosa negativa. Serve per eliminare macchine alla vista e stoccarle nel sottosuolo. E penso, ci mancherebbe altro, che le rampe di entrata e di uscita di questo nuovo parcheggio assolutamente non interferiranno con il flusso di traffico proveniente dalla Tangenziale est. Non siamo credibili se protestiamo per tutto come e comunque.

Martina ha detto...

Ciao,

Hai ragione: dal loro comunicato, l' intento non è chiarissimo, io infatti ho scritto loro per avere piu' dettagli e mi hanno spiegato che l'associazione si sta battendo per trasformare il giardino, che è praticamente abbandonato a se stesso, in un bel giardino curato ed usufruibile, partendo dalle piante secolari che già ci sono - come vedi in foto: pioppi ed altre. Chiaro che se ci fanno un parcheggio questa possibilità sparisce.

Anche io penso che fare parcheggi sottoterra è sempre meglio che farli a livello del terreno.

Certo più che fare parcheggi sarebbe utile investire seriamente in una mobilità alternativa all'automobile, credo, come stanno facendo le altre città Europee (vedi Velib a Parigi, che peraltro può contare su una rete metropolitana che noi possiamo solamente sognare!..a chi tutto e a chi niente..o alti servizi simili, con le bici,in Belgio e a Barcellona).

Sugli spazi verdi se proprio c'è bisogno di tagliare gli alberi, io proporrei che il Comune, per ogni albero eliminato, ne pianti altri tre nella stessa zona.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Credo che il parcheggio sia compatibile anche con un giardino sovrastante. Non sarebbe il primo caso. Se avessimo pensato agli alberi probabilmente non sarebbe mai nato neppure il Parcheggio di Villa Borghese (a proposito di parcheggi con giardini on the top) che è oramai proprio una 'infrastruttura' della città. Benvenga la possibilità di mettere auto sottoterra nella affollata zona di Via Monza.

Anonimo ha detto...

A distanza di anni, provate a vedere quanti alberi sono rimasti...
I dubbi erano tutti legittimi.

Martina ha detto...

ormai è assodato, secondo me: le ultime giunte non hanno avuto assolutamente alcuna sensibilità per il verde urbano. Il Servizio Giardini vede di anno in anno abbassare il proprio budget, gli alberi vengono potati in tutta Roma senza alcun tipo di criterio nè reale capacità botanica, così tanto per non far cadere grossi rami in testa alla gente e rischiare magari denunce, chi se ne importa se poi dopo qualche anno l'albero muore..insomma il Comune sembra essersi dimenticato che gli unici a produrre l'ossigeno che respiriamo per vivere sono gli Alberi! mah..