venerdì 9 novembre 2007

Bike-sharing: sopravviverà ai vandali?


Dopo città come Parigi, Barcellona, Pamplona, il servizio di Bike Sharing sta per partire anche nella Capitale, con un inizio modesto -250 biciclette condivise che saranno disponibili nel centro storico dall'inizio di Gennaio 2008- ma con un obiettivo ambizioso: 20.000 biciclette a noleggio entro la fine del prossimo anno.

Dopo i primi sei mesi di sperimentazione, realizzata dalla società Cemusa - Gruppo Formento Costrucciones y Contratas (che si è offerta come sponsor e gestore del servizio), il progetto sarà ampliato attraverso un bando di gara pubblica in tutta la Capitale, fino ad arrivare a rendere disponibili 20 mila biciclette entro il 2008, in concomitanza con il progressivo sviluppo della rete ciclabile cittadina.

Anche il Blog MiglioraRoma, come altri, ci tiene a riportare questa notizia proveniente dall'Assessorato all'Ambiente, anche perchè già alcuni mesi fa avevamo inviato il nostro suggerimento al Comune - come forse altri cittadini-al fine di avviare un servizio di questo tipo, sullo stile del Velib parigino. Siamo quindi felici che anche nella nostra città si sperimentino finalmente nuove forme di mobilità non inquinanti.

Però ci preme fare un appunto:

Romapedala giustamente aveva segnalato che "La bici [del servizio Velib N.d.R.] è molto pesante ma scorrevole, tutta progettata in funzione anti-vandalo, ha tre marce integrate nel mozzo, freni a tamburo, cavi coperti, sellino non sfilabile, addirittura le valvoline delle gomme hanno cappucci svitabili solo con un apposito attrezzo".

Ci domandiamo quindi come saranno costruite le biciclette utilizzate nel bike-sharing romano?

Infatti, se non saranno totalmente anti-vandalo, siamo quasi certi che alla fine della sperimentazione potrebbero non sopravvivere, e così l'intero progetto, visti i tempi (di vandali) che corrono a Roma.

Inoltre ci domandiamo, visto che è stato scritto che i cicloposteggi, cioè le varie postazioni delle bici condivise, saranno installati in prossimità delle fermate dei mezzi di trasporto pubblico, come mai quello di Via del Tritone venga posizionato, per esempio, così lontano dalla fermata della Metropolitana Barberini.

Se condividete queste preoccupazioni, inviate una mail a Dario Esposito, Assessore all'Ambiente, con il testo di questa email.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono moooolto ma mooolto scettico che il progetto di bike sharing abbia successo.
No... secondo me non sopravviverà ai vandali (...e non solo a loro) e così finirà tutto a tarallucci e vino.

La sperimentazione fallirà perchè le bici sono poche e i parcheggi anche.
Fallirà perchè la gente non rischierà la pelle per "testare" il servizio.

Siete mai andati al centro in bici ? Io sì... e vi posso assicurare che non è piacevole farsi sfiorare dalle auto, schivare gli scooteristi che ti arrivano contromano e chi transita nelle isole pedonali... insomma è una jungla.
... e per fortuna che c'è la ZTL !

Perchè il servizio di bike sharing abbia successo è necessario creare delle piste ciclabili e, dove non è possibile, rendere ciclabili le corsie preferenziali che, a loro volta, dovranno essere protette (divisione fisica dalla sede stradale). In secondo luogo dovrebbero essere ridotti i permessi per l'accesso nella ZTL (io direi aboliti ma rimarrebbe un sogno). Via del tritone, via veneto, via del corso sono sempre intasate.

Spero di sbagliarmi, ma sono pessimista.
Sono andato a leggere la notizia, ma non c'è nessun riferimento a quale sarà l'estenzione a regime... mica penseranno di limitarla al centro storico ?!?!?!

Chi, come me, da casa a lavoro deve percorrere 5km e impiega 40 minuti con i mezzi e abita in periferia potrà usufruire del servizio ?

bha !

Martina ha detto...

effettivamente bisognerebbe che le corsie preferenziali venissero attrezzate anche per le biciclette.

L'estensione, sempre che il progetto passi la fase di test delle 250 bici, dovrebbe arrivare a 20.000 biciclette!

Lo sapremo a Luglio 2008..

Speriamo..

Anonimo ha detto...

Non vorrei dire una sciocchezza, ma mi sembra che a Parigi hanno fatto il periodoi di sperimentazione con circa 10.000 bicilette... noi, se va bene, 250.
Come siamo lungimiranti !!!!

Massimiliano Tonelli ha detto...

Portare Velib a Roma -sebbene sia l'ennesima scopiazzatura di Parigi, come la Notte Bianca- sarebbe semplicemente un sogno.

Anonimo ha detto...

Tritone/Barberini:
Forse hanno scelto quella soluzione perche' la strada dopo quel punto sale in modo "troppo" ripido fino alla fermata della Metro.
ZonaLais

Martina ha detto...

e va bene, ma queste bici non avrebbero delle marce tipo mountain bike?

E poi se mi metti la bici lontano dalla Metro vuol dire che io per arrivare alla metropolitana devo fare un pezzo a piedi dopo aver lasciato la bici, per giunta in salita- invece se la metti in cima alla salita io se vengo dalla metro prendo la bici e mi faccio la discesa, al ritorno arrivo fino alla fermata della Metro (visto che dovrebbe essere sostitutiva del servizio pubblico quindi anche per congiunere le varie fermate della Metropolitana)

All'uscita da Barberini si prende la bici (e non si devono fare 2-300 metri di strada sui marciapiedi intasati di pedoni) e si va dove si vuole..per es. a Trastevere dove tra l'altro sia con mezzi che con motorino ci si mette invece un bel po' ad arrivare.

Anonimo ha detto...

Martina per chi va in bici spesso non sarebbe un problema, ma immaginiamo
che chi prendera' la bici non deve essere per forza un atleta.
Ed in quel tratto di salita (per chi non e' allenato) si fa' sicuramente prima a piedi che in bici, oltretutto c'e' un semaforo niente male "quello del traforo" a piedi passi nel sottopassaggio "quello dei libri".
Sulla discesa non ci sono dubbi che hai ragione :-)

Anonimo ha detto...

La sperimentazione è naufragata... il bike sharing riuscirà mai a partire a Roma ?
http://www.ciclonauti.org/?p=162 !