mercoledì 27 febbraio 2008

Eliminare la plastica si può (con il mais)


In Italia, ma anche nel resto del mondo, ormai l'acqua in bottiglia viene venduta nella plastica, probabilmente perchè è più leggera del vetro. Un ritorno al vetro sembra difficile da prevedere. Ci sono, però, delle alternative più ecologiche. Il mais, per esempio, permette di creare bottiglie che sono leggere e resistenti come la plastica, ma che in primo luogo non utilizzano petrolio come materia prima - anche se chiaramente la lavorazione, la spedizione e la vendita della bottiglia impiegano energia - ed inoltre sono biodegradabili al 100%, cioè alla fine del loro utilizzo possono essere gettate con i rifiuti organici nel compost. Ne ho recentemente acquistata una in California (vedi video) in cui è stato montato un filtro al carbone attivo che permette di eliminare il cloro presente nell'acqua, oltre ad altri elementi (l'elenco completo delle sostanze filtrate lo trovate qui). Chiaramente essendo venduta più come un filtro portatile che come una semplice bottiglietta, costa uno sproposito (8,49 dollari, al cambio odierno circa 5 euro e 50 centesimi), però se fosse utilizzata semplicemente come contenitore e prodotta in serie sono convinta che potrebbe benissimo sostituire le montagne di plastica che occupano le nostre discariche o peggio vengono bruciate dai velenosi inceneritori.

In America si acquista qui, dall'Italia invece si può ordinare da questo sito.


10 commenti:

Vittorio ha detto...

Grande idea!
Una sola perplessità: a che serve il bicchiere? E la bottiglia? Non basta il filtro? E senza filtro che succede? E se voglio le bollicine? C'è acqua minerale in bottiglia di mais? E la birra? Comunque, a parte gli scherzi, la plastica di mais è un'idea eccellente che risale al programma spaziale Apollo. Fu sviluppata per consentire agli astronauti di poter "mangiare" il cruscotto se avessero avuto dei problemi di rientro (pensando non tanto all'Apollo, ma al futuro programma Skylab dove di prevedevano lunghe permanenze). Da allora la plastica di mais è stata usata però sporadicamente (io l'ho vista solo usata per delle penne a sfera). Il mais è anche usato in sud america per fare alcool per autotrazione. Stanno disboscando migliaia di chilometro quadrati di foresta vergine in Amazzonia per far posto alle coltivazioni di mais. A me le foreste non piacciono. Preferisco le bottiglie di plastica di mais.

Martina ha detto...

si l'avevo letto anche io, però basterebbe coltivare il mais laddove non ci sono boschi (poca acqua?)

certo, loptimum resta bere acqua del rubinetto, le bollicine volendo le puoi aggiungere (vedi qui http://it.youtube.com/watch?v=GbmWIdyPoOg)

Solo come transizione verso una maggiore consapevolezza dell'inutilità e del danno anche ambientale che si provoca nel bere acqua in bottiglia, privata invece dell'acqua pubblica si potrebbe comunque pensare a sostituire la plastica con il mais. Che so..per un certo numero di anni, tempo che le società dell'acqua si trovano qualche altro lavoro più ecologico da fare..

fabio ha detto...

Rispetto a Vittorio io sono più ottimista...
in un modo o nell'altro siamo condannati alla distruzione.

Martina ha detto...

la cosa non mi lascia serena..

fabio ha detto...

Negli anni Settanta bevevamo l'acqua dal rubinetto di casa. Poi ci hanno fatto capire che è più salutare comprarla imbottigliata. Di conseguenza, per salvaguardare la nostra salute abbiamo inquinato l'ambiente con una 'marea' di bottiglie di plastica.
Ultimamente stanno dicendo che l'acqua in bottiglia non è così benefica perché, conservata per giorni e giorni, per non dire mesi, dentro la plastica, muta le sue qualità organoletiche.
Non ci resta che attaccarci alla canna... del gas... almeno quello non è inquinato, lo è di suo...

Martina ha detto...

più che muta le proprietà, ti bevi la plastica..

in alcune acque in bottiglia ho letto che c'è l'arsenico..se vai a vedere chi sono i consiglieri di amministrazione di alcune acque minerali (uomini politici) capisci anche perchè..

Pensa che negli Stati Uniti non ho visto neanche un'etichetta che riportasse per es. il residuo fisso , oltre agli altri elementi. In genere mettono sai cosa sulle etichette? Quante calorie ci sono nell'acqua imbottigliata!!

Li considerano proprio dei beoti i consumatori americani, altrochè class action.

fabio ha detto...

Sembrerebbe strano che in un paese così evoluto non si dia molta cura all'alimentazione dei consumatori. Invece è pura conseguenza di un capitalismo portato all'estremo, c'è anche molta ignoranza, figuriamoci il paese è così grande che il guadagno è comunque assicurato.
Beatao mio cognato che quando va a cercar funghi in montagna si porta due tre cassette di bottiglie di vetro e le riempie di pura acqua di fonte... che seeeeteeeeeeee che mi è venutaaa. Ora mi vado un po' ad avvelenare con un cocktail di acqua Sant'Anna, una sifonata di rubinetto clorato e un cubetto di ghiaccio al freon. Che goduuuriaaa!

Anonimo ha detto...

In effetti bisogna stare attenti a questi bio materiali perché tante volte non sono per nulla ecologici. per produrre biocarburanti ad es vengono distrutti migliaia di ettari di foreste in tutto il mondo. Credo che la plastica più ecologica è quella che non viene prodotta e che dovremmo tornare a bere l'acqua del rubinetto. Il fatto del filtro a carboni attivi mi sembra una buona soluzione e se non sbaglio la ditta produce anche delle bottiglie d'acciaio con filtro che dovrebbero avere durata infinita (tranne ovviamente i filtri. In ogni caso è sempre meglio che comprare l'acqua in bottiglia dalle multinazionali che fanno a gara a rubare le nostre sorgenti. Che ne dite di fare un gruppo d'acquisto per le bottigliette?

Martina ha detto...

dimenticavo, bottiglie di mais potrebbero essere usate per Coca Cola e le altre bevande gassate e non che nel mondo sono molto diffuse e che contribuiscono purtroppo a generare rifiuti di plastica.

Sul gruppo d'acquisto ho scritto all'azienda americana se fanno sconti per grandi quantità, attendiamo la risposta.

Ciao

fabio ha detto...

Mi sono ritrovato una rivista di gennaio che per pura coincidenza trattava della truffa dell'acqua minerale. Un'analisi fatta di confronto tra l'acqua della famosa particella di sodio e l'acqua pubblica di Roma ha dato un esito a sorpresa. Sui valori di sodio si equivalgono quasi: 4.9 mg/l della minerale e 5.5 della pubblica. Sul residuo fisso che ha un significato ben più importante della quantità di sodio: 845 mg/g della minerale contro il più basso 390 mg/l dell'acqua pubblica.