lunedì 15 agosto 2022

Salviamo gli animali del rifugio La Sfattoria degli Ultimi


Tra 3 giorni il Tar del Lazio deciderà se abbattere i 130 animali (maiali e cinghiali sani) ospitati in un rifugio romano. 

Si stanno mobilitando in tanti, ma finora il Tar non vuole annullare il provvedimento di abbattimento.

Io non sono d'accordo. Si trovino altre soluzioni.

Se volete salvarli partecipate anche voi alla petizione-email:


potete copiare la mail il cui testo vi riporto di seguito ed inviarla a questi indirizzi:


Se si ha la pec:

Gab@postacert.sanita.it,

Protocollo@regione.lazio.legalmail.ii, protocollo@pec.aslroma1.it, segreteriaministro@sanita.it, ass.sanita@regione.lazio.it, angelo.ferrari@izsto.it, servicedesk.salute@smi-cons.it, giuseppe.conte@unifi.it, web@beppegrillo.it, meloni_g@camera.it, letta_e@camera.it,


Se non si ha la pec:


angelo.ferrari@izsto.it, angelo.tanese@uniroma5.it, ass.sanita@regione.lazio.it, servicedesk.salute@smi-cons.it, giuseppe.conte@unifi.it, web@beppegrillo.it, meloni_g@camera.it, letta_e@camera.it,


Oggetto: abbattimento suini (sani) della Sfattoria degli Ultimi


Gentili Signori,

 

In merito al provvedimento di abbattimento  notificato al Santuario “La sfattoria degli ultimi” della signora Samaritani dalla ASL RM1 a seguito del contenimento della peste suina africana, Le chiedo di poter avere alcune delucidazioni:

 

* non c’è alcun esemplare positivo alla PSA nella Sfattoria sebbene si trovi in un’area infetta (ma che ha colpito un allevamento intensivo. Avete dunque provveduto ad eliminare anche tutti gli animali che vivono negli allevamenti intensivi presenti nella zona infetta?). 


* è stato dichiarato che il problema è di biosicurezza, di abusivismo e molte altre lacune nella gestione. Ma questi sono problemi assolutamente GESTIBILI e REVERSIBILI.


* Il limite dei 2 animali suini possibili da detenere è di per sé la dimostrazione di una normativa che poggia su una visione industriale dell’allevamento criticata dalla scienza alla quale la politica non si vuole adeguare per una evidente convenienza. Un sistema, quello degli allevamenti intensivi, che, invece, può legalmente costringere una scrofa per mesi in una gabbia di gestazione, ucciderla dopo tre parti con i quali partorisce 10/12 suini alla volta e che, in genere, hanno una alta percentuale di mortalità dovuta all’asfissia.  

Questo provvedimento che riguarderà suini e cinghiali allo stato libero e sani, appare a più persone ormai paradossale visto che l’allevamento intensivo che si intende con questo abbattimento proteggere è stato più volte criticato dalla politica del green new deal, della Next Generation. 

Un sistema che fa un uso abnorme di antibiotici dovuto all’assembramento e alle numerose infezioni, uso che causa la devastante problematica dell'antibiotico-resistenza (7-10 mila morti umani l’anno), più volte documentata anche nelle inchieste della trasmissione Report, un sistema che consuma soia OGM dal Brasile e quindi corresponsabile della  deforestazione, concausa di gas serra e, peggio ancora, “ponte epidemiologico di virus e zoonosi “ (vedi il rapporto “Frontiers dell’UNEP. 2016).


Tutto questo,  segno evidente che le normative possono essere modificate o, come avviene quando serve o quando si vuole, derogate.


Vi invito pertanto a cancellare immediatamente il provvedimento di abbattimento degli animali ospitati presso rifugio suddetto.


Cordiali saluti,


 (Nome, cognome)


Si può anche telefonare:


Telefono dell’Assessore D’Amato (Regione Lazio): 0651683501 - 0651683203


Telefono Ministero della Salute: Numero Verde 800178178

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