mercoledì 27 dicembre 2023

Perché bisogna evitare di sporcare quando si è fuori casa:

Perché bisogna evitare di sporcare quando si è fuori casa: 

 

  1. Vivere in un ambiente pulito puo' aumentare la longevità. Gli Hunza erano un’antica popolazione che viveva nel moderno Afghanistan, sono famosi perchè erano molto longevi, vivevano infatti in media fino a 120 anni e non soffrivano in genere di alcuna malattia. Uno dei motivi della loro longevità e salubrità è considerato essere il loro ambiente che era molto pulito: coltivavano i campi a cereali e avevano anche degli animali da pascolo (mucche) ma ogni giorno raccoglievano meticolosamente tutte le deiezioni dei loro animali, pertanto vivevano in un ambiente completamente pulito, e non prendevano alcun infezione. Sai per esempio che le deiezioni canine possono portare gravi malattie come la giardia?
  2.  Un altro motivo per cui bisogna essere puliti quando si è fuori casa ed evitare di gettare cartacce, rifiuti per terra, eccetera è che alcuni studiosi attribuiscono ad un ambiente non ordinato e sporco, non piacevole da guardare, la possibilità di influenzare la qualità della nostra vista. Per esempio, se guardate e vivete in un ambiente pulito ed ordinato vi piacerà guardare e vivere in quell’ambiente e non farete sforzi oculari e mentali, se invece vivete in un ambiente pieno di rifiuti, con strade sporche di rifiuti vari, deiezioni canine per terra o nei prati e disordine generale, questo potrebbe avere un’influenza sulla vostra vista e provocare una miopia .
  3. Il terzo motivo per cui bisogna essere puliti ed ordinati è che il vostro comportamento influenza chi vi sta intorno; se siete degli sporcaccioni e lasciate le deiezioni del vostro cane per terra, buttate  i mozziconi di sigarette per terra, gettate rifiuti agli angoli della strada, anche altri intorno a voi lo faranno, perché penseranno che sia la norma,  quindi: sporco genera sporco, mentre pulito genera pulito e ordine.
  4. Un altro motivo per cui per cui si consiglia di essere puliti ed ordinati e che è un ambiente ordinato,  pulito e civile, fa aumentare il valore delle abitazioni e delle attività commerciali presenti in quella zona. Compreresti più volentieri una casa in un ambiente ordinato e pulito o in un ambiente dove ci sono sporcizia per terra immondizia o altro ? Nel primo! Questo, chiaramente, influenza i prezzi delle abitazioni e i prezzi delle attività commerciali presenti nella zona.  Ambienti puliti producono più ricchezza.
  5. Infine ricorda che se sporchi a terra qualcuno dovrà pulire (e pulirà, se sei fortunato), ma se non sporchi, quei soldi potrebbero essere impiegati in altro, come finanziare scuole, ospedali, strade, eccetera. Se sporchiamo di piu’ siamo tutti piu’ poveri e con meno servizi.

mercoledì 15 novembre 2023

Petizione-mail: aiutiamo i bambini della scuola Zandonai ad arrivare a scuola in sicurezza


 sopra: via Riccardo Zandonai nel XV Municipio. 
Nella via si vede a sinistra un cartello di limite a 50 km/h e 
a destra un cartello di pericolo-bambini in prossimità di una scuola

Ricevo la richiesta di auto di un genitore della Scuola Zandonai nel XV Municipio che mi informa che nonostante via Zandonai sia una "strada scolastica" (cioè una strada su cui insiste una scuola), in essa, via vige ancora il limite di velocità di 50 km/h.

50 km/h è una velocità "letale" per i pedoni, in quanto -se non si vede un pedone che entra in carreggiata e lo si investe andando a 50 km/h- per esempio, 9 volte su 10 questo viene ucciso (vedi sotto le infografiche o consulta il sito Roma30 per maggiori informazioni). Diverso è se si investe qualcuno a 30, perchè 9 volte su 10 l'investito sopravvive. (Gli studi rappresentano la popolazione adulta, quindi per i bambini servirebbe andare anche a 20 o a 10, così come fanno attualmente in Spagna, in alcune vie cittadine. Noi come al solito siamo indietro, visto che siamo ancora qui a combattere con il limite di 50 km/h.)

Se volete aiutare i bambini della scuola primaria Zandonai ad arrivare a scuola in maggior sicurezza, potete copiare il testo di questa mail (di seguito).

Cliccate sugli indirizzi email, si aprirà' una mail già compilata con gli indirizzi e l'oggetto, dovete solo fare il copia-incolla del testo e aggiungere alla fine il vostro nome. ("Grazie" a nome di tutti i 306 bambini della scuola).

A: daniele.torquati@comune.roma.it, stefano.cervi@comune.roma.it, manuelamaria.renzi@comune.roma.it, sara.palombi@comune.roma.it, seg15cassia.polizialocale@comune.roma.it

Testo:

Gentili Signori,

La presente per esporvi la situazione di imminente pericolo per gli alunni della scuola Zandonai, in via Riccardo Zandonai.
Via Zandonai è una strada a unico senso di marcia, che presenta, prima della scuola, un rettilineo di oltre 100 metri con una carreggiata molto ampia (oltre 9 metri).
La predetta via, risulta notevolmente trafficata, specialmente nelle ore diurne.
Insistono su di essa, inoltre, numerose abitazioni, una parrocchia, un’ambasciata e anche una scuola, pertanto si configura come “strada scolastica”.
Presso il numero 118 della via, si trova, infatti, la Scuola Zandonai, frequentato da oltre 300 alunni di scuola primaria.
Di fronte alla scuola, è presente un attraversamento pedonale che, così realizzato, costituisce un pericolo per i tanti cittadini, soprattutto bambini, che ogni giorno si recano a scuola, in quanto, essendo molto ampio (circa 7 metri) ed essendo stato realizzato “a raso” e senza isola salvagente, non offre loro alcuna protezione da potenziali collisioni con i numerosi veicoli a motore che quotidianamente percorrono questa strada ampia e con curve dolci, che permette una velocità elevata agli stessi.
Via Zandonai, nonostante sia una strada su cui insiste una scuola, ha inspiegabilmente il limite di velocità a 50 km/h e non a 30 km/h, velocità massima che sarebbe auspicabile rispettare in prossimità di scuole o luoghi di aggregazione della cittadinanza ai fini di sicurezza (raccomandata presso le scuole anche dall'art. 3, Comma 1 n.58-bis del nuovo Codice della Strada) e per limitare l’inquinamento acustico e dell'aria.
Ogni anno, nella nostra città, circa 50 pedoni vengono falciati e uccisi sulle strisce pedonali (a raso) da conducenti di veicoli a motore e la causa di molti sinistri stradali è costituita dalla velocità.
Come è ormai noto, una persona investita da un veicolo a 50 km/h viene uccisa 9 volte su 10, mentre se la collisione avviene a 30 km/h, l’investito si salva 9 volte su 10.
Onu e Nazioni Unite hanno già da tempo sollecitato le città degli Stati membri a passare ad un limite 30 km/h nelle città e molte strade della Capitale -in particolare quelle che costeggiano le scuole- sono già passate al limite 30 km/h.
Tutto ciò esposto e rappresentato, si richiede quindi che via Riccardo Zandonai, Via della Farnesina e via Bernardino Molinari, vie che portano alla scuola in oggetto, siano passate al limite di 30 km/h.
Inoltre che, in prossimità della scuola, vengano posizionati due attraversamenti pedonali rialzati, uno in via Zandonai e uno in Via della Farnesina (così come autorizzato dalla Circolare n.3698/2001 del Ministero dei LLPP ) al fine di salvaguardare l’incolumità di bambini e famiglie durante l’attraversamento sulle strisce pedonali.
Si richiede inoltre che lungo via Riccardo Zandonai, a circa 100 metri dalla scuola, venga installato un dissuasore grafico (o infovelox) che -indicando la vicinanza alla scuola e la velocità tenuta dai veicoli in arrivo- agisca da dissuasore, al fine di non far superare il limite di 30 km/h in particolare in prossimità della scuola stessa e in modo che i veicoli evitino frenate improvvise prima del rialzo stradale posizionato di fronte alla scuola.
Si ricorda che, secondo i chiarimenti inviati alle Direzioni Tecniche dei Municipi dal Dip. Mobilità e Trasporti (Ing. Pellegrini, Ing. Botta) di Roma Capitale in data 30/11/2020 (prof. DG20200015012) per rialzare gli attraversamenti pedonali in questione non è necessario il parere della Polizia Locale, in quanto gli attraversamenti sono già esistenti e che non si sta chiedendo un “dosso artificiale” ex art 179 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada, ma un "attraversamento pedonale rialzato” come descritto nella Circolare n.3698/2001 del Ministero dei LLPP , che puo’ essere posizionato su qualunque strada comunale che abbia un limite di velocità fino a 50 km/h. 
Si copia comunque il Comando di Polizia Locale del XV per quanto riguarda la richiesta di abbassamento del limite di velocità a 30 km/h, che permetterebbe, inoltre di realizzare attraversamenti pedonali più alti e quindi piu’ efficienti nel rallentare la velocità dei veicoli. Questi, infatti, sono sempre piu’ frequentemente SUV e quindi - a parità di velocità- piu’ pericolosi di automobili di dimensione inferiore e per di più sono - per le loro dimensioni- difficili da rallentare con gli attraversamenti pedonali di dimensione prevista anni fa, quando i SUV erano, appunto, molto meno diffusi.

In attesa di un vostro gentile riscontro, mi è gradito porgervi

Cordiali saluti,

(nome, cognome
indirizzo
telefono)





sopra: gli attraversamenti pedonali che andrebbero protetti



sopra: un info-velox



sopra: schema dello spazio di arresto necessario ai veicolo per arrivare a stop a 30 e a 50 km/h e 
probabilità di sopravvivenza se investiti a 30 o 50 km/h
(immagine presa da Bologna30.it) 



sopra: la larghezza della carreggiata di Via della Farnesina, come quella di via Zandonai, supera i 7 metri.
La larghezza di una carreggiata secondo la normativa vigente può andare da un minimo di 2,80 metri ad un massimo di 4 metri. Perchè queste vie eccedano di oltre 3 metri il massimo consentito, non si sa.


sopra: dalle linee guida dell'ACI per la realizzazione degli attraversamenti pedonali rialzati 
si puo' vedere come con il limite di 30 km/h si riesca ad installare un attraversamento rialzato
 piu' alto (e quindi piu' efficiente)



martedì 10 ottobre 2023

Stefano Lucidi: fallimentare il lavoro sulla mobilità sostenibile e la sicurezza stradale della Giunta Gualtieri


 L' ex Assessore alla mobilità del XI Municipio, Stefano Lucidi, in una nota diffusa via Social, si esprime moto duramente nei confronti del lavoro della Giunta Gualtieri sula mobilità sostenibile e sulla sicurezza stradale:   

Non ci sarò oggi [seduta plenaria della Consulta sulla Sicurezza stradale, prevista per oggi N.d.R.] e ho scritto la seguente mail di risposta all'invito:

Spett.le Sindaco,

Spett.le Assessore alla Mobilità,

Spett.le Commissione Capitolina Mobilità,

Spett.le Roma Servizi Mobilità,

Spett.le segreteria della Consulta,

Gent.me Colleghe, 

Egr. Colleghi della Consulta,


Per quanto mi concerne, il bilancio di questi tre anni è NEGATIVO , ma se possibile, quello degli ultimi due è stato ancora peggiore.

Ci sono varie cose che sorprendono in negativo leggendo la nota di accompagnamento all'invito della plenaria:

Si legge che " _è stata avviata la progettazione delle isole ambientali_ "; tuttavia, i progetti di almeno 4 di queste "isole ambientali" erano già pronti nel 2019! Erano previsti incontri cittadini per una "progettazione partecipata" e una condivisione del percorso, che fine hanno fatto? Ci sono i fondi per realizzare almeno le prime 4 isole? E quando si pensa di far partire le gare per i lavori?

Leggo inoltre della "messa in sicurezza" i "Black Points"; peccato che se ne vogliano mettere in sicurezza QUATTRO su NOVANTA entro dicembre... di quale anno?!

Scrivere dell'attuazione della rete ciclabile è ridicolo quando le ciclabili esistenti non hanno neanche la manutenzione ordinaria e le c.d. "transitorie" si stanno cancellando, e per nessuna di queste è stata realizzata la definitiva!

Sappiamo tutti del " _scarsissimo rispetto delle regole_ "; tuttavia, la consulta e le tante associazioni vittime della strada si sono sforzate a forza di urlare che SERVONO I CONTROLLI che non si fanno, e le richieste sono rimaste inascoltate, con una colpa grave di questa amministrazione visto il pesante record di morti e feriti a Roma nel 2023.

Quando si scrive che la Consulta ha " _puntato molto su una somma di progetti, tutti utili e importanti, ma senza adeguata verifica di fattibilità_ ", si scrive una MENZOGNA !!! 

Infatti, i 100 "progetti" sono impropriamente chiamati progetti perché sono delle "proposte" spiegate in tutte le sedi e sviluppate per quanto di competenza dagli esperti VOLONTARI della Consulta. 

Spetta agli uffici tecnici realizzare i progetti! 

Inoltre, molte delle proposte sono perfettamente fattibili ma *TOTALMENTE IGNORATE dall'Amministrazione, dal Sindaco e dall'Assessore alla Mobilità. Questo Sindaco ha chiesto di "ridurre le proposte a 30", poi per mesi ci ha ignorato e infine ci ha chiesto di " _riscrivere le 30 proposte_ ", tutto ciò evidentemente senza neanche averle lette.

Come non menzionare gli unici due incontri della Consulta alla presenza dell'Assessore Patanè? 

Utili solo per sapere che la corsia preferenziale Marconi già finanziata e con le buste delle offerte in mano a RMS, è stata CANCELLATA dall'assessore. L'asse portante dei municipi VIII e XI, nonché fondamentale connessione tra la Stazione Trastevere e San Paolo (meta di migliaia di pellegrini!). Come non citare la dichiarazione dell'assessore che ha fatto " _partire la progettazione del tram su Marconi_ " omettendo il fatto che la preferenziale era pensata proprio per questo!?

Vogliamo raccontare la decisione di questa Giunta Capitolina (schizofrenica?), che per diminuire il trasporto privato, fa partire la ZTL Fascia Verde in parallelo ad un pasticciato aumento dei biglietti Atac? 

Vogliamo aggiungere infine che, forse per non infastidire troppo gli automobilisti romani, sia la Giunta ha scelto di ridurre le ore di riscaldamento dei condomini e allargare le categorie dei veicoli abilitati alla ZTL Fascia Verde?

Le voci della Consulta, non solo sono rimaste inascoltate dal Sindaco e dall'Assessore, ma hanno subito una volgare azione di contrasto nei municipi , dove Presidenti di Municipio, Assessori e Commissioni Municipali, si sono distinti in modo negativo, per non aver mai risposto alle mail, per non aver mai concesso un incontro, per non aver mai convocato la consulta per audirla in giunta o nelle commissioni, addirittura per non aver neanche concesso la parola alla consulta nei casi in cui ha partecipato alle commissioni pubbliche. Fatti che sono stati comunicati più volte via mail e nel corso degli interventi nelle riunioni della consulta. Fatti totalmente ignorati da questa amministrazione.

In conclusione, vi dico che provo un tale disgusto per questo modo di comportarsi da poter sintetizzare il lavoro sulla mobilità sostenibile e la sicurezza stradale di questa amministrazione in un solo termine: FALLIMENTO

Non parteciperò alla plenaria perché questa amministrazione non ci merita.

Distinti saluti,

Stefano Lucidi



martedì 30 maggio 2023

Attraversamenti pedonali: Scrivi al Sindaco per averli più sicuri

 


Il Campidoglio sta per realizzare 715 attraversamenti pedonali luminosi a Roma. Di seguito la lettera che alcune pagine Facebook hanno inviato al Sindaco Gualtieri a questo riguardo. Se siete d'accordo potete inviare anche voi la stessa e-mail. Cliccando sul nome dei destinatari, si aprirà il vostro server di posta. Incollate nel testo della mail il testo in blu e firmate con il vostro nome e cognome.


Al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri
p.c. Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità, Comune di Roma

Oggetto: vogliamo attraversamenti pedonali più sicuri (e illuminarli non basta)

Gentile Sindaco,

Le continue uccisioni di pedoni su strada per opera di veicoli motorizzati nella nostra città (tre persone nelle ultime 12 ore!), ci spingono a scriverle.

Il Campidoglio ha comunicato recentemente che spenderà 10 milioni di euro suddivisi in 5,3 milioni per la realizzazione di 270 Attraversamenti Pedonali Luminosi sulla Grande viabilità e 4,7 milioni per le strade dei Municipi. Da questi dati pubblicati abbiamo dedotto che per illuminare un attraversamento pedonale si spenderanno circa 20.000.

Noi riteniamo che spendere queste cifre per illuminare un attraversamento pedonale non sia sufficiente, primo perchè, se è vero che il 50% dei pedoni viene oggi ucciso sulle strisce pedonali, non è illuminandole che si mettono in sicurezza i pedoni

Infatti, molti incidenti, oggi, avvengono durante le ore diurne, anche con il sole, a Roma. Spendere fondi per evidenziare attraversamenti pedonali con illuminazione o cartelli non garantisce assolutamente che la velocità dei veicoli, prima causa delle morti su strada- diminuisca.

Il rallentamento della velocità si raggiunge efficacemente con il ridisegno delle strade; con il “traffic calming”, già adottato con successo in tante città del Nord Europa.

Con fondi limitati e velocemente, a Roma, possiamo avere attraversamenti pedonali rialzati, sia per rallentare i veicoli a velocità meno pericolose, sia per rendere più visibile chi attraversa.

Gli attraversamenti pedonali rialzati costano circa 5.000€ l’uno, pertanto con i fondi per realizzare un solo APL si possono realizzare quattro attraversamenti pedonali rialzati. 
 Questi servirebbero per diminuire gli incidenti sia di notte che di giorno, quando, cioè, c’è più traffico e violenza stradale nelle nostre strade.

Utilizzati in modo frequente, questi rialzi, possono servire per moderare in modo continuo la velocità dei veicoli a motore lungo le vie cittadine, prevenendo collisioni e uscite di strada, solitamente causate dalla velocità eccessiva.

I cittadini romani e i milioni di turisti meritano una città più sicura e non una in cui oggi è pericoloso anche camminare sui marciapiedi. 

Iniziamo con il proteggere gli studenti presso le Scuole, realizzando attraversamenti pedonali rialzati davanti a tutte le Scuole della Capitale, per poi passare al resto della città. Oggi la prima causa di morte per i giovani, dai 5 ai 29 anni, nel Mondo Occidentale, è costituita dagli incidenti stradali.

Oltre alla tragedia umana, ogni anno in Italia perdiamo 34 miliardi di euro in incidentalità stradale, la maggior parte della quale avviene nei centri urbani e Roma veste la maglia nera in pericolosità stradale. 

E’ urgente agire ora per una reale moderazione della velocità. Non basta vedere un pedone se si corre a 70-80 km/h in città, perchè spesso non c’è modo di evitarlo a causa dell’inerzia dei veicoli, che oggi sono sempre più pesanti. Vanno rallentati i veicoli con ogni strumento possibile e i rialzi stradali sono un sistema che si è rivelato molto efficace in tante città italiane.

La ringraziamo ed in attesa di un suo gentile riscontro, le porgiamo 

Cordiali saluti,

(nome, cognome)

martedì 7 marzo 2023

Il Comune di Roma risponde sulla pubblicità degli scaldatori di tabacco



sopra: fotogramma dal video della seduta dell'Assemblea Capitolina del 7 Marzo 2023

A Novembre dello scorso anno avevamo scritto delle pubblicità degli scaldatori di tabacco comparse improvvisamente sui mezzi Atac del Comune di Roma. Una vera e propria invasione della Capitale; infatti  pubblicità simili hanno tappezzato centri commerciali, cartellonistica varia cittadina, vetrine dei bar, pensiline degli autobus, ecc.

Ne avevamo parlato con il Consigliere Fabrizio Santori, da sempre attento alle problematiche relative alla salute dei giovani, che a Gennaio ha presentato un'interrogazione a cui oggi il Comune ha risposto. Qui potete vedere il video e qui potete leggere il documento di risposta ufficiale.

Bene ha fatto Fabrizio Santori a ricordare che -al di là dell'interpretazione "permissiva" (con cui non concordiamo) che il Concessionario della Pubblicità di Atac dà dei dispositivi a tabacco riscaldato, per cui questi non sarebbero né prodotti da fumo né da tabacco, pertanto ammessi in pubblicità (!), il Comune dovrebbe sapere che, nel 2018, l'OMS ha sollecitato gli stati membri a considerare i dispositivi a tabacco riscaldato alla stregua delle sigarette e li ha invitati ad adeguare le relative normative nazionali.

Non perchè siamo stati finora inadempienti ad adeguare la nostra normativa alle raccomandazioni dell'OMS, dovremmo permettere, secondo noi, tali pubblicità, tanto più sui mezzi pubblici pagati dai cittadini, che così si ritrovano non solo un bombardamento pubblicitario di prodotti nocivi nei confronti delle menti influenzabili di giovani e giovanissimi, ma anche, a pagare il probabile futuro aggravio di costi sulla sanità pubblica dovuto ad un eventuale incremento del numero dei fumatori (o utilizzatori di tali prodotti) dato magari da quelle stesse pubblicità!

Giusta la chiusura dell'Assessore Patanè che ha affermato: "Probabilmente, soprattutto sui mezzi pubblici, bisognerebbe fare piu’ attenzione alle cose che si reclamizzano, si pubblicizzano e si diffondono al di là dei divieti."

martedì 21 febbraio 2023

Comunicato della LAV: l'Assessora Alfonsi promuove le adozioni di cani e gatti a Zoomarine

 Ricevo dalla LAV e pubblico


Comunicato stampa del 12 febbraio 2023 


ASSOCIAZIONI ANIMALISTE: CHI CONSIGLIA L’ASSESSORA COMUNALE ALFONSI? PROMUOVE LE ADOZIONI CANI E GATTI IN LUOGO DI ERGASTOLO PER GLI ANIMALI, E CON FINI COMMERCIALI PRIVATI, UN DELFINARIO-GIARDINO ZOOLOGICO. FERMI QUESTA INVOLUZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA

L’iniziativa “Se Cupido ci mette lo zampino?  Uomini e animali: un viaggio d’amore per un San Valentino lungo 365 giorni”, organizzata dal giardino zoologico Zoomarine in collaborazione con l’assessorato all’Ambiente del Comune di Roma Capitale, è il contrario della nobile causa che si propone:  
l’adozione degli animali ospiti nel canile di Muratella e nell’Oasi Felina di Porta Portese.

C’è una grande contraddizione tra il proposito di trovare casa agli animali reclusi nei canili e nei gattili e la struttura in cui l’evento si svolge che gli animali li utilizza e li imprigiona per fare spettacolo.

“E’ incredibile la scelta dell’Assessora Alfonsi di promuovere le adozioni di animali domestici in una struttura di cattività per gli animali selvatici ed esotici, alla luce anche del fatto che zoo e parchi acquatici sono sempre più messi in discussione e lo sfruttamento degli animali per divertimento sta diventando sempre meno accettabile dal punto di vista etico da parte dell’opinione pubblica” – commentano le associazioni ENPA Roma, LAV Roma, LNDC Sez. di Ostia e Io Libero Avcpp.

Inoltre Zoomarine, essendo un luogo di privazione per gli animali marini, è profondamente diseducativo, presenta un rapporto distorto con gli animali, animali che vivono all’ergastolo in vasche mai abbastanza grandi, obbligati ad esercizi ridicoli e ripetitivi, costantemente esposti a rumori e alla vista del pubblico e dove, qualche anno fa, con una violazione della normativa bloccata dal TAR, erano riusciti a legittimare da alcuni Ministeri il vietato nuoto con i delfini.

Andare a visitare Zoomarine induce peraltro nei bambini, fin da piccoli, l’idea che gli animali possano essere osservati in gabbia e che un essere più debole debba essere dominato.

“Ci chiediamo chi abbia consigliato all’Assessora comunale Alfonsi, che ha la delega alla tutela degli animali dal Sindaco questa iniziativa d’immagine per un luogo di prigionia degli animali e con fini commerciali, tutt’altro di quanto dovrebbe fare l’Amministrazione pubblica. Per questo le chiediamo di non realizzare questa iniziativa e promuovere le adozioni di cani e gatti in altre maniere, attività per le quali le nostre associazioni sono da sempre impegnate – concludono le associazioni ENPA Roma, LAV Roma, LNDC Sez. di Ostia e Io Libero Avcpp.



Sede Territoriale Provinciale LAV di Roma 

Pagina Facebook LAV Roma: https://www.facebook.com/lavromapdr?fref=ts

Pagina Twitter LAV Roma: https://twitter.com/LAVRoma1   

Sito web LAV Roma: http://www.lav.it/sedi/roma


mercoledì 18 gennaio 2023

Gli Amici di Villa Borghese: uso improprio della Villa con il Christmas World

 
Sopra: come si presenta il Galoppatoio dopo la fine del “Christmas World”


L'associazione “Amici di Villa Borghese”, che opera - in modo no profit e apolitico- da anni, a difesa del "Central Park della Capitale" ed in particolare della sua vegetazione storica, ha sollevato delle critiche nei confronti dell’ultima manifestazione che si è appena conclusa nell’area del Galoppatoio, il Christmas World.


Il loro comunicato stampa infatti spiega infatti che:

Si è trattato della prima kermesse puramente commerciale, a opera di un’impresa privata, mai approdata nel parco storico.

La cittadella cinta di mura, valicabili soltanto previo acquisto di un biglietto d’ingresso, ha occupato 3 ettari dei giardini pubblici per circa due mesi.

Ha riversato su Villa Borghese una massa di 350 mila persone, pari quasi alla popolazione della città di Firenze.


Il sequestro di oltre 3 ettari della Villa per circa due mesi (allestimento e smontaggio compresi), a vantaggio di un’impresa privata e per un’attività a scopo di lucro ha infranto prescrizioni di legge e convenzioni internazionali, che regolano l’utilizzo di Villa Borghese, e ha battuto diversi record.


LE INFRAZIONI

Villa Borghese, a differenza di altre ville, è sottoposta a un vincolo specifico e immodificabile.

Questo è dettato dalla Carta di Cessione al Comune del 1903.

La Carta VINCOLA PERPETUAMENTE la Villa, trasformata in “pubblico giardino comunale”, “ad USO PUBBLICO IMPRODUTTIVO della cittadinanza romana e nazionale”. (Artt. 6 e 13).


È vietato impedire l’accesso libero e gratuito della cittadinanza all’intera superficie del Parco. 

È vietato concedere alcuna parte della Villa ad attività a scopo di lucro.

 

La legge è immodificabile: nessuno può appropriarsi di parti della Villa a proprio uso esclusivo, per un’attività produttiva, esigendo l’ingresso a pagamento.


2 Violata la Carta di Firenze promulgata dall’UNESCO a tutela dei giardini storici, sottoscritta dallo Stato italiano. I decibel alle stelle della musica sincopata sparata al massimo per richiamare il pubblico, la mole delle strutture allestite, il transito di mezzi pesanti per il trasporto e il montaggio degli allestimenti, il calpestio di un pubblico calcolato dagli organizzatori in 350 mila persone, pari a quasi l’intera popolazione di Firenze, il genere di evento, tutto questo è in violazione del trattato di Firenze. 


Art. 18 - Anche se il giardino storico è destinato ad essere visto e percorso, è chiaro che il suo accesso deve essere regolamentato in funzione della sua estensione e della sua fragilità in modo da preservare la sua sostanza e il suo messaggio culturale.

Art. 19 - Per natura e per vocazione, il giardino storico è un luogo tranquillo che favorisce il contatto, il silenzio e l'ascolto della natura…


I RECORD:  

PREZZO DEI BIGLIETTI D’INGRESSO. 

€ 15 a persona. Prezzo ridotto: € 12,5 cadauno per famiglie o gruppi di 4 persone. 

€ 12 i bambini al di sotto dei 12 anni d’età.

Per un paragone, il Winter Wonderland di Londra, cui il mercato natalizio romano si ispira, dieci volte più grande e in una capitale ben più costosa che Roma, offre l’ingresso gratuito negli orari di minore affluenza, e fa pagare l’ingresso 5 sterline nelle ore di punta.  

Nelle interviste volanti alle famiglie reduci dal villaggio, il disappunto più frequente (l’80 per cento degli intervistati, che ha bocciato l’evento) riguardava i costi: giochi e cibi dai prezzi troppo alti, in aggiunta al biglietto d’ingresso. In media una famiglia di 4 persone - padre, madre e due bambini - ha speso € 100: tanti, in tempi di ristrettezze. 

Il costo dei giochi: € 5 per due tiri contro i birilli. 

La seconda lamentela: la ressa impressionante. 


LA RESSA, IL CALPESTIO

Con densità nelle ore di punta fino a un metro quadrato a persona, e con buona pace dei bambini issati sulle spalle degli adulti per poter respirare e vedere le attrazioni, stando agli organizzatori sono accorse 350 mila persone. Una moltitudine insostenibile per un parco storico. 

Si calcoli che la presenza di 350 mila persone equivale al calpestio di qualcosa come un milione e mezzo di persone, giacché nell’andirivieni fra botteghe e attrazioni, il pubblico attraversa più volte lo stesso luogo. Motivo per il quale nei giardini storici come Vila Borghese è d’obbligo regolamentare l’affluenza.

Dopo tanta ressa, per poter ripristinare il manto erboso e le piante, ora scomparsi, i 3 ettari di terreno dovranno essere dissodati.


Di più: nessuno scaglione d’ingresso per limitare l’assembramento. Chiunque fosse munito di biglietto aveva il via libera. 

Nessun controllo di sicurezza, al contrario del Winter Wonderland di Londra, dove vengono controllati borse e zaini per prevenire possibili attentati, già avvenuti in passato nei mercati natalizi (vedi qui e qui).


Per un parallelo, la manifestazione più importante e storica di Villa Borghese, il Concorso Ippico internazionale di Piazza di Siena, dura cinque giorni, ha strutture di gran lunga inferiori a quelle del villaggio natalizio, e un pubblico che non supera qualche migliaio di persone. 

Garantisce sia il libero passaggio dei frequentatori della Villa, sia l’accesso gratuito per assistere alle gare.

In più, Piazza di Siena intesa come evento, restituisce al parco storico una serie di benefici: con l’adozione della zona, si occupa a sue spese della manutenzione del verde e di vari interventi utili a tutta Villa Borghese.  



I DECIBEL

Il gran fracasso del villaggio natalizio è stato tale da propagarsi fino a quasi un chilometro di distanza. Un illecito quando la durata del rumore, la non necessità dello stesso, il numero di persone che ne vengono molestate, si configura il “disturbo alla quiete pubblica”.

Gli abitanti del quartiere sono stati costretti con le finestre a doppi vetri chiuse per attutire il volume dei suoni ininterrotto 10 ore al giorno per 7 giorni a settimana e per 37 giorni non stop. 

C’è poi l’impatto sulla fauna di Villa Borghese, ma la fauna, si sa, non ha voce per difendere i propri diritti.


Inoltre, posteggi inaccessibili ai romani intenzionati a recarsi nel centro storico per la stagione natalizia, causa sovraffollamento dei parcheggi per il villaggio natalizio.  



LA TROVATA PUBBLICITARIA

Un "premio," si fa per dire, al comunicato stampa degli organizzatori, quando annunciano un evento “realizzato in modo da minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente”. 

Infatti, è vero l’esatto contrario: il “market” ha distrutto una buona parte della biodiversità del suolo (vedi foto): quegli organismi, che vivono negli strati superficiali del terreno, cioè la parte più vitale, e che sono di fondamentale importanza per la salute del suolo. 


RESTA LA DOMANDA: Quanto hanno pagato gli organizzatori alle casse comunali? 

Il quadro è chiaro: mentre Villa Borghese annaspa in mancanza di fondi per provvedere alle più elementari esigenze - la riparazione urgente dell’impianto idrico per assicurare l’acqua alle piantagioni; la sostituzione delle vecchie macchine agricole, che scarnificano i prati, l’adeguamento della squadra di giardinieri, ecc ecc - imprese private sfruttano la “location più prestigiosa di Roma” a “due passi da Via Veneto” per amplificare il richiamo pubblicitario, raddoppiare la superficie dell’evento rispetto alle edizioni passate e perciò moltiplicare gli incassi.


Non risulta che gli organizzatori abbiano concordato neppure una “legacy” con la Sovrintendenza ai Grandi Eventi di Roma Capitale per restituire alla Villa un beneficio in cambio dell’uso improprio. “Legacy” ormai di prassi negli accordi fra i più illustri organizzatori di eventi e il Comune.


INFINE: L’obiezione più ripetuta a favore dell’uso improprio del Galoppatoio è questa: il Galoppatoio è una spianata piuttosto degradata, frequentata la notte da vagabondi. 

Allora perché non concederlo allo sfruttamento dei privati? 

Risposta: 

1) Il Galoppatoio è parte del perimetro storico di Villa Borghese. Per questo motivo è sottoposto agli stessi vincoli di legge dell’intera Villa. Sotto il profilo legale, questi vincoli sono inderogabili e perpetui. 

2) Se il Galoppatoio ha subìto un degrado negli anni, ciò è a causa dell’inadempienza contrattuale in seguito ai lavori per il collegamento con la metropolitana e la creazione del grande parcheggio sotterraneo realizzati fra il 1966 e il 1972. Il contratto prevedeva il restauro dell’area. 

Inadempienti anche le successive amministrazioni comunali, che per prescrizione di legge avrebbero dovuto ripristinare le piantagioni e le condizioni originarie del Galoppatoio. 


Tutto questo, e in previsione dei fondi in arrivo per il Giubileo, ispira il progetto di una rinascita del Galoppatoio, anziché di una sua definitiva liquidazione. Si tratta di riportare il Galoppatoio alla sua vocazione originale.

Dal 1820 e fino a poco fa, il Galoppatoio era la sede privilegiata degli sport e dei picnic domenicali dei romani: vi si praticavano sport equestri, corse campestri, era previsto un circuito ciclistico. 


Sarebbe relativamente poco oneroso, e però assai fruttuoso per il lustro del Municipio e per le esigenze della popolazione romana, restituire a quell’area la destinazione per la quale fu creata: un’area dedicata agli sport, ai giochi, ai raduni domenicali. 


Del resto, tanto è previsto dalla Carta di Firenze promulgata dall’UNESCO, che regola gli interventi e l’utilizzo delle Ville storiche. All’articolo 20, la Carta recita: “Se, nella vita quotidiana, i giardini possono tollerare lo svolgersi di giochi tranquilli, conviene comunque creare, parallelamente ai giardini storici, alcuni terreni appropriati ai giochi vivaci e violenti e agli sport, così da rispondere ad una domanda sociale senza nuocere alla conservazione dei giardini e dei siti storici”.


Perciò, se la controversia attorno all’intrusione del mercato natalizio privato a Villa Borghese dovesse servire a questo, sarebbe già un ottimo risultato.




sopra: un confronto tra l'area del Galoppatoio nel 2015 e del Gennaio del 2023

venerdì 13 gennaio 2023

Fabrizio Santori interroga il Sindaco di Roma sulle pubblicità degli scaldatori di tabacco


Nella Capitale, sono presenti, da mesi, campagne pubblicitarie di “scaldatori di tabacco”, cioè dispositivi di nuova generazione che permettono di aspirare tabacco riscaldato. Pubblicità presenti anche sugli autobus Atac del Comune. 

Oggi, 13 Gennaio, il Consigliere della Lega Fabrizio Santori, in seguito alle richieste provenienti da vari cittadini, ha presentato un’interrogazione orale al Sindaco Roberto Gualtieri al fine di conoscere le valutazioni dell’Amministrazione Capitolina in merito alla liceità di tali pubblicità sulla flotta Atac e sulla cartellonistica privata nel territorio del Comune di Roma e per “sapere se l’Amministrazione reputi eticamente corretto finanziare le proprie attività mediante la sponsorizzazione di prodotti indiscutibilmente nocivi per la salute pubblica” o, se, “per garantire la salute dei più giovani, i quali sono i soggetti maggiormente influenzabili da tali deleteri messaggi pubblicitari, ritenga invece opportuno (ed anzi, diciamo pure doveroso!), provvedere a rimuovere la pubblicità di tali dispositivi, sostituendoli con sponsor eticamente più appropriati.

Interrogato a tal proposito da alcuni cittadini, il Comune di Roma aveva già risposto che la pubblicità era lecita in quanto non ritraeva il contenuto di tabacco ma solo il dispositivo.

A dichiarare formalmente l’illiceità delle pubblicità di questi dispositivi è già stato il Ministero della Salute, che si è espresso nel 2019, rispondendo ad una diffida del Codacons, con queste parole:

"Per quanto concerne i nuovi prodotti del tabacco, ovvero le sigarette a tabacco riscaldato, risulta anche in questo caso evidente che l’attività di promozione commerciale del solo dispositivo, [...], ne promuova indirettamente il consumo. “ e “Tuttavia, pur nell’ambito di tale cornice dispositiva proibitoria, alcuni operatori commerciali hanno avviato campagne di pubblicità sia online che su pannelli informativi collocati nelle stazioni e sugli autobus di molte città italiane. Tali attività sono state presumibilmente attuate nell’errato assunto che fosse lecito pubblicizzare il solo dispositivo”...

Il Consigliere della Lega Fabrizio Santori -incredibilmente- sembra che sia l’unica figura pubblica della Capitale ad essersi accorto di questo fenomeno.


Si stima che oggi il tabacco uccida in Italia ben 90.000 persone l’anno e l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro riporta che negli ultimi 3 anni si è verificato un aumento dei fumatori, solo nel nostro paese, pari a 800.000 persone.

I nuovi dispositivi per il consumo di tabacco, stanno recentemente dilagando soprattutto tra i giovanissimi ed alcune ricerche parlano di una possibile rapida migrazione degli utilizzatori delle sigarette elettroniche verso le sigarette tradizionali (non che, comunque, quelle elettroniche o il tabacco riscaldato abbiano provato essere meno nocive per la salute).

Mentre i paesi più moderni sono molto aggueriti contro il fumo, come la Svezia, che si è posta l’obiettivo di diventare “smoke free” entro il 2025 o il Belgio, che per disincentivare la vendita di sigarette, prescrive di nasconderle alla vista degli acquirenti, Roma sembra andare in controtendenza, addirittura pubblicizzando prodotti per il consumo di tabacco sui mezzi pubblici.

Attendiamo quindi la risposta ufficiale del Sindaco Gualtieri all’interrogazione presentata oggi dal Consigliere Santori.

Qui il testo dell'interrogazione






EDIT DEL 17-1-23; Affaritaliani.it ha dato risalto alla notizia











sabato 7 gennaio 2023

Le Associazioni animaliste contro il nuovo bando per la gestione dei canili del Comune di Roma

LE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE CONTESTANO IL NUOVO BANDO PER LA GESTIONE DEI CANILI COMUNALI 

 

Orari di apertura al pubblico ridotti, fondi insufficienti per le cure veterinarie, poca chiarezza sulle adozioni e riduzione del personale dedicato al primo soccorso dei gatti: queste sono le principali criticità che le associazioni attive sul territorio di Roma hanno evidenziato in una lettera indirizzata al Sindaco e all’Assessore. 

Il Comune di Roma ha pubblicato un bando per la gestione triennale dei canili di Muratella e Ponte Marconi. La cifra stanziata è sicuramente importante, intorno agli 8 milioni di euro, e prevede un aumento degli stipendi per gli operatori. Un aspetto sicuramente valutato positivamente da tutti, anche dai sindacati, ma il bando presenta anche una serie di criticità che possono mettere a serio rischio il benessere degli animali ospitati nelle due strutture. 

Le Associazioni A.G.E. Odv, Amant Odv, Cuccolissimi Odv, Enpa Roma, Io Libero Avcpp, Lav Roma, LNDC Sez. di Ostia, L’Impronta Onlus, Oipa Roma e Zampe Pulite Odv che operano sul territorio di Roma, hanno scritto una lettera congiunta all’amministrazione comunale per evidenziare i problemi riscontrati sulla formulazione del bando e chiedere che venga sospeso. 

“Sono diverse le cose che non vanno bene e che non tengono conto delle esigenze dei cani e gatti di proprietà del Comune di Roma”, affermano le Associazioni. “In primo luogo, la riduzione dell’orario di apertura al pubblico passa a solo 3 ore al giorno contro le 8 ore attuali. Questo ostacolerà sicuramente le adozioni, dato che non tutti i cittadini potranno recarsi presso i canili negli orari previsti. Si aggiunge anche che nel capitolato è previsto che i volontari possano essere allontanati dal Direttore Sanitario. Inoltre, i fondi destinati alle cure veterinarie non sono assolutamente sufficienti alle esigenze delle due strutture che ospitano circa 600 animali. La cifra è rimasta invariata rispetto al passato e già si era dimostrata inadeguata”. 

“Un’altra criticità riguarda le adozioni. In nessun punto del bando è specificato chi dovrà occuparsene e se è previsto del personale qualificato per un tema tanto delicato. Se le richieste di adozione non vengono valutate in maniera adeguata c’è il concreto rischio di rientri in canile o, peggio, di maltrattamenti. Infine, anche la riduzione del personale preposto al punto di primo soccorso dei gatti rappresenta un grosso problema che può rendere inefficace il servizio e impossibile la corretta gestione delle emergenze”, continuano le associazioni. 

“Per tutti questi motivi, abbiamo chiesto al Comune di sospendere il bando e di provvedere alla modifica e alla risoluzione di queste criticità nell’ottica di assicurare realmente il benessere degli animali di sua proprietà”, concludono le associazioni. 


Sede Territoriale Provinciale LAV di Roma 

mercoledì 4 gennaio 2023

L'invasione della pubblicità degli scaldatori di tabacco ..nel silenzio generale


Sopra: uno stand Iqos (prima dell’apertura) in un corridoio di un centro Commerciale romano

In Italia, come sapete, la pubblicità delle sigarette è vietata dal 1962, dal momento che si è stabilito con certezza che il fumo danneggia la salute, provocando, tra altre cose, vari tipi di tumore, come quello al polmone. Oggigiorno purtroppo il fumo di tabacco uccide ancora ben 90.000 persone all'anno, solo nel nostro Paese.

Erano anni che non vedevamo pubblicità di prodotti relativi al tabacco in Italia. Ma recentemente il settore si è ..modernizzato (o fatto furbo!). Oggi il tabacco si inala non più solamente tramite le sigarette a combustione, ma con "sigarette elettroniche" (dispositivi che contengono liquido che si scalda e di cui si inalano i vapori, contenenti nicotina e/o altri alcaloidi), oppure con "scaldatori di tabacco", cioè dispositivi che scaldano delle sigarette di tabacco che si può così inalare senza che la sigaretta bruci. Questi dispositivi non provocano combustione, per cui non producono il tradizionale "fumo", ma comunque dei fumi (vapori) li creano e quei vapori contengono gli alcaloidi nocivi del tabacco, tra cui la dannosa nicotina (a meno che non siano stick nicotine-free).

Il Ministero della Salute ha recentemente chiarito, però, che anche per questi dispositivi è da considerarsi vietata la pubblicità perchè, chiaramente, rientrano nei prodotti del tabacco, come ho spiegato in un precedente post.

Ma l'industria del tabacco non sembra aver capito. Cosa sono infatti quei "punti informativi" nei centri commerciali dove si possono vedere (e scegliere) scaldatori di tabacco come la Iqos, se non degli stand pubblicitari? Si possono visionare gli scaldatori, ben pubblicizzati da insegne e foto o video visibili anche a distanza di decine di metri, grazie ad insegne o pubblicità elettroniche su grandi schermi, e poi, se si decide di acquistarne uno, gli addetti al "punto informativo" accompagnano il cliente alla vicina tabaccheria per acquistare il modello scelto. 

Qualche giorno fa ho visitato due centri commerciali, il  centro commerciale "Euroma 2" all'Eur e il "Maximo" in zona Laurentina ed ho visto che nei corridoi erano presenti stand della Iqos e pannelli pubblicitari della Glo, entrambi scaldatori di tabacco, per i quali il Ministero ha chiarito che le pubblicità sono da considerarsi vietate.

Ugualmente ho notato (a Gennaio 2023 ancora presenti) campagne pubblicitarie (sulla cartellonistica stradale) dei prodotti Pulze e Glo, a Novembre 2022 Pulze era su molti autobus Atac, Iqos è pubblicizzata sulle vetrine dei bar, su schermi che danno all’esterno in tabaccherie..

Se fosse stato scritto Marlboro o Philip Morris, non credete che tali pubblicità sarebbero durate poco?


          Sopra: una pubblicità di uno scaldatore di tabacco (Glo) in un centro commerciale romano


Sopra: pubblicità della Pulze ad una fermata dell’Atac, Roma



Per inquadrare meglio il problema: