sabato 31 dicembre 2022

Fuochi d’artificio vietati a Roma



I fuochi d’artificio sono molto pericolosi per gli animali, domestici e non, ma anche per molte persone. Evitiamoli tutti

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Comunicato Stampa LAV Roma del 31 dicembre 2022  

LAV ROMA: POSITIVA L'ORDINANZA ANTI-BOTTI DEL SINDACO GUALTIERI. SERVONO PERO' CONTROLLI, TRASPARENZA E SOLUZIONE DURATURA CON VARO DI UNO SPECIFICO REGOLAMENTO COMUNALE. 

 

La sede LAV di Roma commenta positivamente la nuova ordinanza del Sindaco Gualtieri che, accogliendo la sua richiesta, proibisce l'esplosione di botti dal 31 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023. 

"Va assolutamente evitato un altro inferno di fuoco terrorizzante per gli animali familiari e selvatici della capitale - commenta la responsabile LAV Roma Anna L. Cavalli – chiediamo che stavolta vengano effettuati controlli sul territorio ad opera della Polizia Locale di Roma Capitale, finora quasi del tutto assenti, e che per la prima volta l'Amministrazione comunale renda noti i dati relativi al numero e all'entità delle sanzioni elevate nei confronti dei trasgressori. 

Auspichiamo anche una campagna informativa annuale ogni mese di dicembre in attesa di una Legge nazionale di divieto definitivo dei botti in tutti i comuni italiani".

 

"Rinnoviamo inoltre al Sindaco la nostra richiesta di varare una proposta di apposito Regolamento Comunale attraverso delibera di Giunta e quindi voto in Assemblea Capitolina in modo da rendere solida e duratura simile importante disposizione e metterla al riparo da ricorsi al TAR". 


Per LAV questo importante risultato potrebbe essere conseguito in breve tempo in presenza di una chiara volontà politica.  

 

Ufficio stampa LAV Roma e provincia

sabato 10 dicembre 2022

La Regione Lazio conosce i moderni metodi di contenimento della Peste Suina Africana?



Ricevo e (visto che condivido) pubblico


Comunicato stampa LAV Roma del 10 dicembre 2022  


LAV: INACCETTABILE LA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO PER L’ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA.  

E’ NECESSARIO AFFRONTARE LE VERE CAUSE DEL PROBLEMA. PRONTI AD AVVIARE UNA BATTAGLIA LEGALE CONTRO LA DEREGULATION VENATORIA.  

La deliberazione regionale n. 1123 approvata il 30 novembre scorso su proposta dell’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato di concerto con le Assessore all’Ambiente Roberta Lombardi e all’Agricoltura Enrica Onorati, finalizzata all’eradicazione della peste suina africana, rappresenta una vera e propria dichiarazione di guerra e una gestione della fauna selvatica sempre più scellerata. Il provvedimento si propone di raddoppiare complessivamente la consistenza numerica degli abbattimenti previsti nei piani di selezione stagionale 2021-22 attraverso i prelievi realizzati nella stagione venatoria 2022-2023 e nella successiva 2023-2024.  

Il massacro degli animali non avrà alcuna influenza sul contenimento della PSA. E’ lo stesso ISPRA, il massimo istituto nazionale, ad affermarlo “L'elevata densità del cinghiale non ha effetti significativi sulla persistenza in natura della Peste suina africana. La notevole resistenza del virus nell'ambiente fa sì che la malattia continui a circolare per anni, anche in popolazioni di cinghiale a densità bassissime (es. circa 0,5/km2)”.   

Come dimostrato in Belgio e Repubblica Ceca, non serve fare strage di animali delegando al mondo della caccia l’eradicazione del virus, ma installare recinzioni efficaci attorno all’area infetta.  

“La lotta alla Peste Suina è diventato il pretesto per affrontare con le uccisioni – dichiara LAV Roma - il presunto problema della sovrappopolazione dei cinghiali.”   

Il metodo delle uccisioni presenta gravi criticità. Infatti, nonostante i cinghiali siano vittime della caccia tutto l’anno, il loro numero non accenna a diminuire.   

La letteratura scientifica ci insegna che quando il cinghiale è pressato, mette in moto meccanismi fisiologici per aumentare il numero degli individui della specie ed evitare di estinguersi. Paradossalmente più lo cacciamo, più il numero dei cinghiali aumenta. Inoltre, le catture e gli interventi di selezione causeranno inevitabilmente mobilità e dispersione dei superstiti ancora infetti.    

E’ urgente l’adozione di strategie alternative come la raccolta sistematica dei rifiuti e la pulizia delle strade, la raccolta differenziata, la sensibilizzazione dei cittadini circa il divieto di dar da mangiare agli animali, la sorveglianza attiva e il campionamento degli animali deceduti, il divieto assoluto di attività non essenziali all’interno delle aree recintate con presenza di circolazione attiva del virus, l’obbligo di disinfezione di coloro che escono da tali aree.  

“Come affronterà l’eradicazione della Peste Suina questo provvedimento? Ancora coinvolgendo i cacciatori, lasciando libero ricorso alle fucilazioni, sparando dalle auto di notte con speciali carabine a infrarossi, con la tecnica venatoria che in gergo si chiama "tecnica della girata" – conclude Anna Cavalli, responsabile LAV Roma - In nessuna città del mondo è consentito sparare all’interno della città come vorrebbe questo provvedimento. Daremo battaglia e ci opporremo in tutti i modi”.  

Ufficio stampa LAV Roma e provincia