giovedì 26 aprile 2018

Piazza di Siena: il nuovo prato non regge, il concorso migra al Galoppatoio



Comunicato stampa

IL NUOVO PRATO DI PIAZZA DI SIENA NON REGGE, 
IL CONCORSO IPPICO MIGRA AL GALOPPATOIO

Anni fa la Fise (Federazione Italiana Sport Equestri) ha ottenuto di mettere la sabbia sul prato dell’Ovale per svolgere il Concorso ippico annuale nella storica Piazza di Siena. La sabbia sarebbe dovuta essere eliminata, ogni anno, alla fine dei quattro giorni di gare, ma la Fise - pensando bene di risparmiare tempo e denaro- l’ha lasciata per 10 anni, trasformando il “prato dei romani” in una distesa di finta sabbia.
Poi (autunno 2017) ha deciso di tornare all’erba, eliminando finalmente la sabbia silicea - e il materassino in PVC sottostante. Non è dato sapere, tra l’altro, come mai non si potesse tornare al vecchio sistema della semina primaverile del prato per la gara di fine Maggio e si sia deciso invece di srotolare enormi tappeti da stadio a ottobre e tenere l’Ovale chiuso al pubblico per 8 mesi. 

Ora scopriamo che l’operazione, sbandierata dagli abili front mendi Fise e Coni come “riqualificazione” e ritorno al verde, in realtà è stata sostanzialmente un fiasco, infatti la maggior parte delle gare equestri non si terranno su questo prato, così fortemente voluto dal nuovo presidente Marco Di Paola, ma bensì nel più dimesso (semi abbandonato e degradato) Galoppatoio.

Non ci sono altre spiegazioni, ritengono le associazioni de Gli Amici di Villa BorgheseRoma Nuovo SecoloComitato per la Bellezza, tranne quella che questo spostamento di metà del Concorso (a cominciare dalla cerimonia di apertura) sia stata una decisione indispensabile per mantenere il prato  - ancora lontano dall’essere pienamente attecchito - vivo fino alla fine dei cinque giorni del Concorso. I tappeti di erba non sono piantati ma srotolati e “appiccicati”..un po’ come un parrucchinosu una testa calva. Un prato, così delicato, non potrebbe molto probabilmente riuscire a sopportare le sei o sette gare giornaliere dello CSIO. 

Cosa comporta questo spostamento (dell’ultimo minuto) di tante gare al Galoppatoio?

Per la Fise un aumento delle spese, la cancellazione di alcune discipline, un malcontento diffuso tra i suoi cavalieri, cuhe avrebbero desiderato esibirsi nella scenografica Piazza di Siena e che invece si ritroveranno nella parte della Villa che nessuno, o quasi, conosce, il Galoppatoio (più di nome che di fatto, oggi)

Per gli spettatori: uno spostamento avanti e indietro dallo stadio del Galoppatoio (di cui ancora non si sa nulla, perché i lavori non sono ancora iniziati) al cuore della Villa (circa 1 km) per seguire le gare.  

Per Villa Borghese: un aumento dei rischi di danni alla vegetazione storica, un aumento del traffico e del caos generale che questo via vai di cavalli, cavalieri e mezzi, probabilmente comporterà e in definitiva una vera “invasione” bimestrale di un giardino storico che per sua natura - come recita la Carta internazionale dei giardini storici di Firenze- è un luogo preposto alla pace, alla tranquillità, al silenzio e al contatto con la natura. 

Carlo Troilo co-fondatore di Roma Nuovo Secolo, afferma: “a questo punto è chiaro che il Concorso Ippico, già dal prossimo anno, dovrà trovare una nuova sede.  Infatti, caduta la ragione principale per non spostarlo (la lunga tradizione e la cornice pittoresca di Piazza di Siena), non si vede alcun motivo per insistere su questa Villa e rifiutare la soluzione brillante offerta dal Centro Ippico di Tor di Quinto”.   
L’alternativa del Galoppatoio, infatti, non avrebbe alcun “fascino” e richiederebbe forti investimenti per recuperare quell’area oggi molto degradata: investimenti che paiono eccessivi, se destinati unicamente ad ospitare una manifestazione equestre di  quattro giorni.

La richiesta dello spostamento del Concorso, formulata qualche settimana fa, in un appello pubblico da Carlo Troilo e da Vittorio Emiliani e sostenuta dalle Associazioni Gli Amici di Villa Borghese, da esponenti di Italia Nostra, Fai Lazio, WWF, Forum Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio, Stop a consumo di suolo, ed altri è stata firmata direttamente oppure online già da 2.000 cittadini tra cui circa 200 personalità di rilievo (storici dell’arte, urbanisti, archeologi, giuristi, giornalisti, ma anche attori, registi e cantanti).
Roma Nuovo Secolo, Comitato per la Bellezza, Amici di Villa Borghese

Per informazioni:
Carlo Troilo carlotroilo38@gmail.com 
Testo dell’appello e firme: