mercoledì 18 gennaio 2023

Gli Amici di Villa Borghese: uso improprio della Villa con il Christmas World

 
Sopra: come si presenta il Galoppatoio dopo la fine del “Christmas World”


L'associazione “Amici di Villa Borghese”, che opera - in modo no profit e apolitico- da anni, a difesa del "Central Park della Capitale" ed in particolare della sua vegetazione storica, ha sollevato delle critiche nei confronti dell’ultima manifestazione che si è appena conclusa nell’area del Galoppatoio, il Christmas World.


Il loro comunicato stampa infatti spiega infatti che:

Si è trattato della prima kermesse puramente commerciale, a opera di un’impresa privata, mai approdata nel parco storico.

La cittadella cinta di mura, valicabili soltanto previo acquisto di un biglietto d’ingresso, ha occupato 3 ettari dei giardini pubblici per circa due mesi.

Ha riversato su Villa Borghese una massa di 350 mila persone, pari quasi alla popolazione della città di Firenze.


Il sequestro di oltre 3 ettari della Villa per circa due mesi (allestimento e smontaggio compresi), a vantaggio di un’impresa privata e per un’attività a scopo di lucro ha infranto prescrizioni di legge e convenzioni internazionali, che regolano l’utilizzo di Villa Borghese, e ha battuto diversi record.


LE INFRAZIONI

Villa Borghese, a differenza di altre ville, è sottoposta a un vincolo specifico e immodificabile.

Questo è dettato dalla Carta di Cessione al Comune del 1903.

La Carta VINCOLA PERPETUAMENTE la Villa, trasformata in “pubblico giardino comunale”, “ad USO PUBBLICO IMPRODUTTIVO della cittadinanza romana e nazionale”. (Artt. 6 e 13).


È vietato impedire l’accesso libero e gratuito della cittadinanza all’intera superficie del Parco. 

È vietato concedere alcuna parte della Villa ad attività a scopo di lucro.

 

La legge è immodificabile: nessuno può appropriarsi di parti della Villa a proprio uso esclusivo, per un’attività produttiva, esigendo l’ingresso a pagamento.


2 Violata la Carta di Firenze promulgata dall’UNESCO a tutela dei giardini storici, sottoscritta dallo Stato italiano. I decibel alle stelle della musica sincopata sparata al massimo per richiamare il pubblico, la mole delle strutture allestite, il transito di mezzi pesanti per il trasporto e il montaggio degli allestimenti, il calpestio di un pubblico calcolato dagli organizzatori in 350 mila persone, pari a quasi l’intera popolazione di Firenze, il genere di evento, tutto questo è in violazione del trattato di Firenze. 


Art. 18 - Anche se il giardino storico è destinato ad essere visto e percorso, è chiaro che il suo accesso deve essere regolamentato in funzione della sua estensione e della sua fragilità in modo da preservare la sua sostanza e il suo messaggio culturale.

Art. 19 - Per natura e per vocazione, il giardino storico è un luogo tranquillo che favorisce il contatto, il silenzio e l'ascolto della natura…


I RECORD:  

PREZZO DEI BIGLIETTI D’INGRESSO. 

€ 15 a persona. Prezzo ridotto: € 12,5 cadauno per famiglie o gruppi di 4 persone. 

€ 12 i bambini al di sotto dei 12 anni d’età.

Per un paragone, il Winter Wonderland di Londra, cui il mercato natalizio romano si ispira, dieci volte più grande e in una capitale ben più costosa che Roma, offre l’ingresso gratuito negli orari di minore affluenza, e fa pagare l’ingresso 5 sterline nelle ore di punta.  

Nelle interviste volanti alle famiglie reduci dal villaggio, il disappunto più frequente (l’80 per cento degli intervistati, che ha bocciato l’evento) riguardava i costi: giochi e cibi dai prezzi troppo alti, in aggiunta al biglietto d’ingresso. In media una famiglia di 4 persone - padre, madre e due bambini - ha speso € 100: tanti, in tempi di ristrettezze. 

Il costo dei giochi: € 5 per due tiri contro i birilli. 

La seconda lamentela: la ressa impressionante. 


LA RESSA, IL CALPESTIO

Con densità nelle ore di punta fino a un metro quadrato a persona, e con buona pace dei bambini issati sulle spalle degli adulti per poter respirare e vedere le attrazioni, stando agli organizzatori sono accorse 350 mila persone. Una moltitudine insostenibile per un parco storico. 

Si calcoli che la presenza di 350 mila persone equivale al calpestio di qualcosa come un milione e mezzo di persone, giacché nell’andirivieni fra botteghe e attrazioni, il pubblico attraversa più volte lo stesso luogo. Motivo per il quale nei giardini storici come Vila Borghese è d’obbligo regolamentare l’affluenza.

Dopo tanta ressa, per poter ripristinare il manto erboso e le piante, ora scomparsi, i 3 ettari di terreno dovranno essere dissodati.


Di più: nessuno scaglione d’ingresso per limitare l’assembramento. Chiunque fosse munito di biglietto aveva il via libera. 

Nessun controllo di sicurezza, al contrario del Winter Wonderland di Londra, dove vengono controllati borse e zaini per prevenire possibili attentati, già avvenuti in passato nei mercati natalizi (vedi qui e qui).


Per un parallelo, la manifestazione più importante e storica di Villa Borghese, il Concorso Ippico internazionale di Piazza di Siena, dura cinque giorni, ha strutture di gran lunga inferiori a quelle del villaggio natalizio, e un pubblico che non supera qualche migliaio di persone. 

Garantisce sia il libero passaggio dei frequentatori della Villa, sia l’accesso gratuito per assistere alle gare.

In più, Piazza di Siena intesa come evento, restituisce al parco storico una serie di benefici: con l’adozione della zona, si occupa a sue spese della manutenzione del verde e di vari interventi utili a tutta Villa Borghese.  



I DECIBEL

Il gran fracasso del villaggio natalizio è stato tale da propagarsi fino a quasi un chilometro di distanza. Un illecito quando la durata del rumore, la non necessità dello stesso, il numero di persone che ne vengono molestate, si configura il “disturbo alla quiete pubblica”.

Gli abitanti del quartiere sono stati costretti con le finestre a doppi vetri chiuse per attutire il volume dei suoni ininterrotto 10 ore al giorno per 7 giorni a settimana e per 37 giorni non stop. 

C’è poi l’impatto sulla fauna di Villa Borghese, ma la fauna, si sa, non ha voce per difendere i propri diritti.


Inoltre, posteggi inaccessibili ai romani intenzionati a recarsi nel centro storico per la stagione natalizia, causa sovraffollamento dei parcheggi per il villaggio natalizio.  



LA TROVATA PUBBLICITARIA

Un "premio," si fa per dire, al comunicato stampa degli organizzatori, quando annunciano un evento “realizzato in modo da minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente”. 

Infatti, è vero l’esatto contrario: il “market” ha distrutto una buona parte della biodiversità del suolo (vedi foto): quegli organismi, che vivono negli strati superficiali del terreno, cioè la parte più vitale, e che sono di fondamentale importanza per la salute del suolo. 


RESTA LA DOMANDA: Quanto hanno pagato gli organizzatori alle casse comunali? 

Il quadro è chiaro: mentre Villa Borghese annaspa in mancanza di fondi per provvedere alle più elementari esigenze - la riparazione urgente dell’impianto idrico per assicurare l’acqua alle piantagioni; la sostituzione delle vecchie macchine agricole, che scarnificano i prati, l’adeguamento della squadra di giardinieri, ecc ecc - imprese private sfruttano la “location più prestigiosa di Roma” a “due passi da Via Veneto” per amplificare il richiamo pubblicitario, raddoppiare la superficie dell’evento rispetto alle edizioni passate e perciò moltiplicare gli incassi.


Non risulta che gli organizzatori abbiano concordato neppure una “legacy” con la Sovrintendenza ai Grandi Eventi di Roma Capitale per restituire alla Villa un beneficio in cambio dell’uso improprio. “Legacy” ormai di prassi negli accordi fra i più illustri organizzatori di eventi e il Comune.


INFINE: L’obiezione più ripetuta a favore dell’uso improprio del Galoppatoio è questa: il Galoppatoio è una spianata piuttosto degradata, frequentata la notte da vagabondi. 

Allora perché non concederlo allo sfruttamento dei privati? 

Risposta: 

1) Il Galoppatoio è parte del perimetro storico di Villa Borghese. Per questo motivo è sottoposto agli stessi vincoli di legge dell’intera Villa. Sotto il profilo legale, questi vincoli sono inderogabili e perpetui. 

2) Se il Galoppatoio ha subìto un degrado negli anni, ciò è a causa dell’inadempienza contrattuale in seguito ai lavori per il collegamento con la metropolitana e la creazione del grande parcheggio sotterraneo realizzati fra il 1966 e il 1972. Il contratto prevedeva il restauro dell’area. 

Inadempienti anche le successive amministrazioni comunali, che per prescrizione di legge avrebbero dovuto ripristinare le piantagioni e le condizioni originarie del Galoppatoio. 


Tutto questo, e in previsione dei fondi in arrivo per il Giubileo, ispira il progetto di una rinascita del Galoppatoio, anziché di una sua definitiva liquidazione. Si tratta di riportare il Galoppatoio alla sua vocazione originale.

Dal 1820 e fino a poco fa, il Galoppatoio era la sede privilegiata degli sport e dei picnic domenicali dei romani: vi si praticavano sport equestri, corse campestri, era previsto un circuito ciclistico. 


Sarebbe relativamente poco oneroso, e però assai fruttuoso per il lustro del Municipio e per le esigenze della popolazione romana, restituire a quell’area la destinazione per la quale fu creata: un’area dedicata agli sport, ai giochi, ai raduni domenicali. 


Del resto, tanto è previsto dalla Carta di Firenze promulgata dall’UNESCO, che regola gli interventi e l’utilizzo delle Ville storiche. All’articolo 20, la Carta recita: “Se, nella vita quotidiana, i giardini possono tollerare lo svolgersi di giochi tranquilli, conviene comunque creare, parallelamente ai giardini storici, alcuni terreni appropriati ai giochi vivaci e violenti e agli sport, così da rispondere ad una domanda sociale senza nuocere alla conservazione dei giardini e dei siti storici”.


Perciò, se la controversia attorno all’intrusione del mercato natalizio privato a Villa Borghese dovesse servire a questo, sarebbe già un ottimo risultato.




sopra: un confronto tra l'area del Galoppatoio nel 2015 e del Gennaio del 2023

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