In Italia siamo tra i pochi Paesi europei in cui l'incidentalità urbana continua a crescere: abbiamo il doppio di morti rispetto al numero di abitanti della Germania e il triplo rispetto alla Gran Bretagna. Il Lazio, in particolare, veste la maglia nera in Italia per numero di morti sulle strade.
Cosa vogliamo
Di fronte all’aumento di morti e feriti sulle strade, in particolare di pedoni, ciclisti e utenti fragili della strada, chiediamo che la città di Roma diventi immediatamente città 30 km/h sull’esempio delle maggiori città europee, prevedendo l’istituzione e il controllo del limite dei 30 km/h come velocità standard per l’area urbana, con la sola eccezione eventuale, degli assi di veloce scorrimento, che rimarrebbero a 50 km/h.
Quello che vogliamo con la “Città 30” è:
1. Sicurezza stradale per tutti e tutte: riduzione del numero di incidenti; dei morti sulle strade e dei feriti gravi tra tutti gli utenti della strada.
2. Più attenzione agli utenti deboli delle nostre strade, quelli che più corrono rischi, in uno spazio urbano, in cui ai mezzi motorizzati è permesso viaggiare troppo velocemente; non solo i ciclisti ma anche i pedoni e le persone con disabilità (fisiche e mentali), bambini, anziani, malati e tutti gli abitanti deboli e vulnerabili della città, perchè quando si è alla guida non è sempre facile riconoscere le persone vulnerabili o con disabilità e quindi è facile interpretarne male i loro comportamenti o reazioni se si trovano a bordo strada o attraversano la strada.
Città30 significa portare Roma al passo con le grandi città europee e allinearla agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, inserendola, di fatto, nel decennio 2021-2030 che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dedicherà alla Sicurezza Stradale (che prevede la Città30 come un pilastro della lotta alle vittime della strada).
A Helsinki si è passati dai 30 pedoni morti l'anno degli Anni Novanta ai 7 dopo l'introduzione di varie zone30, fino agli 0 (!) del 2019, quando tutta la città è diventata 30.
A Grenoble, dopo 3 anni di città30 hanno registrato un -22%, mentre Bruxelles, che è diventata città 30 dal primo gennaio 2021, in un anno ha dimezzato feriti gravi e morti su strada.
A Graz si è registrato un -24% sin dal primo anno e addirittura -90% di bambini vittime di incidenti davanti alle scuole.
Questi sono risultati veri, concreti, ottenuti rapidamente.
Non solo i Paesi Bassi - dove la maggioranza delle strade urbane è Zona 30- ma anche città quali Grenoble, Lille, Nantes, Bordeaux, Strasburgo e Tolosa hanno oggi il limite di 30 km all’ora. La Spagna nel 2021 ha cambiato il codice della strada: in tutte le strade il limite oggi è di 30 Km orari, è rimasto 50 km/h solo nelle strade a quattro corsie. E scende addiritttura a 20 allora quando non ci sono marciapiedi. Parigi è tutta zona 30 da Settembre del 2021. In Italia finora solo Olbia e Bologna sono diventate zona 30.
Perché 30 km/h
▪Perché un pedone investito a 30 km/h sopravvive 9 volte su 10, ma investito a 50 km/h muore 9 volte su 10
▪ Perché non diminuisce la velocità media, che oggi in città è già di 15 km/h: non vogliamo diminuire la velocità media, ma eliminare le accelerazioni che sono quelle che rendono più pericolosi gli incidenti tra due o più mezzi motorizzati e mettono a rischio la vita di pedoni e ciclisti. Con il limite di 30 km/h si abbatte il rischio, senza incidere sui tempi di percorrenza. A 30 km orari il traffico infatti diventa più fluido, si hanno meno accelerazioni e frenate, c'è meno inquinamento e si rende il traffico più scorrevole.
▪ Per favorire il commercio di vicinato, perché semplifica e incentiva gli spostamenti all'interno dei quartieri
▪ Per valorizzare gli immobili della città che acquistano valore commerciale se situati in zone più sicure e tranquille
▪ Per muoversi tutti e muoversi bene: in uno spazio urbano dove la velocità è limitata e le infrastrutture sono adeguate, le persone possono muoversi e vivere la strada, a tutte le età e con ogni abilità
▪ Per inquinare di meno: i picchi di velocità non solo fanno consumare molto più carburante, ma aumentano in proporzione la quantità di inquinanti che tutti respiriamo
▪ Per incoraggiare le persone a scelte di mobilità meno impattanti: la minore velocità rende più facile e sicuro l’utilizzo di modalità di trasporto più sostenibili, una scelta a favore di tutti, perché se più persone si spostano a piedi, in bici, con gli autobus, chi ha assoluta necessità di usare la macchina (ad es. disabili e loro familiari) può muoversi e parcheggiare con più facilità.
▪ Per ridurre il rumore, perché nelle città30 è stata rilevata una riduzione del rumore dal -6% al -50%, con grande sollievo per gli abitanti
▪ Per aumentare il benessere, riducendo lo stress, sia per chi guida che per chi si sposta con altri mezzi;
▪ Per risparmiare, perché il costo sociale degli incidenti stradali nel Lazio è stimato in più di 1.750 milioni di euro (298,2 euro pro capite).
Nel Lazio il 73,8% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani
Nel 2019 il maggior numero di incidenti (14.581, il 77,1% del totale) si è verificato sulle strade urbane (con il 51,6% dei sinistri che avviene lungo un rettilineo, il 20,6% in corrispondenza degli incroci, il 17% nei pressi di una intersezione (17,0%) e il 7,9% in curva).
Cosa chiediamo
Per realizzare concretamente la “Città30”, chiediamo al Comune di Roma di costruire, approvare e attuare entro questa consiliatura, un piano complessivo “ROMA 30”, che preveda:
● L’istituzione generalizzata del limite dei 30 km/h in tutte le strade di quartiere, interzonali e locali della città;
● L’installazione ricorrente della relativa segnaletica, sia verticale (cartelli) che orizzontale (bolloni a terra), per una riconoscibilità diffusa del provvedimento;
● Un programma di interventi infrastrutturali diffusi in tutta la città di moderazione del traffico per l’effettivo rispetto del limite di velocità (rallentatori, dossi, cuscini berlinesi, platee rialzate, restringimenti, attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati o dotati di isole salvagente, penisole e golfi laterali agli incroci, chicanes, revisione della sosta, etc.), per una reale sicurezza e condivisione dello spazio stradale;
● Interventi di riqualificazione, verde diffuso e arredi urbani, all’interno delle isole ambientali e delle zone/strade residenziali, per creare un ambiente più accogliente, condiviso e orientato alla fruizione lenta;
● Un piano straordinario di attività di prevenzione e controllo delle violazioni dei limiti di velocità in ambito urbano di 30 e 50 km/h, della distrazione alla guida e delle mancate precedenze, da parte della Polizia locale, anche attraverso dispositivi elettronici fissi e mobili anche di tipo pedagogico allo scopo di informare e formare la popolazione;
● Una grande campagna di promozione e comunicazione rivolta a tutta la cittadinanza, mediante strumenti digitali e tradizionali (sito web dedicato, social media, striscioni e manifesti stradali, street print, etc.);
● La messa a sistema di tutti i piani e progetti relativi alla pedonalità e alla ciclabilità che favoriscono la moderazione della velocità dei veicoli a motore e la condivisione della strada tra tutti gli utenti.
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