martedì 27 novembre 2007

Termovalorizzatori per morire



In questo video Stefano Montanari, direttore scientifico del Laboratorio Nanodiagnostics di Modena, spiega chiaramente il pericolo per la salute provocato dagli inceneritori o -come li chiamiamo impropriamente in Italia- "termovalorizzatori".
In questo articolo si legge come essi si siano potuti sviluppare tanto, in Italia, nonostante siano poco utili perchè non riducono i rifiuti ma anche in costante perdita economica. E’ noto come tali impianti, costosissimi da costruire, ma anche per la manutenzione ed il sistema dei filtri, si mantengano a galla solo grazie agli incentivi statali (i famigerati CIP6 delle bollette Enel, tra l’altro).

In quest'intervista Montanari spiega alcune cose interessanti:

D: Dottor Montanari, qual è il rapporto tra nanoparticelle e nanopatologie?
R: «Il rapporto è assolutamente diretto. Queste polveri sono sospese nell’aria, vengono inalate e respirate entrando nei polmoni. Oppure quando cadono sui vegetali vengono mangiate ed entrano nell’apparato digerente passando nel sangue in pochi secondi ed entro un’ora vengono filtrati dai vari organi. Queste comunque sono cose risapute da almeno 30 anni. Uno studio buonissimo è quello presentato nel 2002 dall’università di Lovanio: purtroppo non esistono meccanismi per liberarsene: le nanopolveri non sono biodegradabili né biocompatibili. Sono un corpo estraneo intorno al quale si formano tessuti di granulazione che provocano infiammazioni che a loro volta possono sviluppare cancro. Ovviamente non tutti, in medicina non esistono certezze, ma consideri che noi abbiamo fotografato le polveri più fini anche nel nucleo delle cellule»
D: Esistono in natura le nanopolveri?
R: «Si esistono, ma in percentuale irrisoria. Per il 99% le nanopolveri sono di origine antropica. In natura qualcosa viene emesso dai vulcani oppure dalle rocce che erodono oppure dalla sabbia del Sahara, ma si tratta più che altro di micropolveri che sono enormemente più grandi. Per farle capire tra nano e micro c’è la stessa differenza che passa tra la sua altezza e quella del monte Everest».
(....)
D: Lei partecipa spesso a incontri e convegni contro i termovalorizzatori. Perché non si impegna nello stesso modo contro il traffico?
R: «Innanzitutto la prego di non usare la parola termovalorizzatore perché noi non valorizziamo un bel nulla. Siamo sanzionati dall’Europa per questo, ci ha pregati più volte di non usare questo termine che è solo una truffa. I nostri sono solo termodistruttori. Detto questo è indubbio che il traffico sia un grandissimo produttore di nanoparticelle, ma tutta la nostra vita è basata sugli spostamenti ed è impossibile pensare di evitare il traffico. Mentre invece possiamo evitare le fonti inutili, anche perché un inceneritore non distrugge i rifiuti, ma li moltiplica. Quando lei mette immondizia dentro un inceneritore deve aggiungere calce, acqua, bicarbonato e tanto ossigeno. Tutta questa roba poi viene buttata fuori sotto forma di nanopolveri. Se lei considera anche il particolato secondario presente in atmosfera, per ogni tonnellata di immondizia che entra ne escono da 3 a 10 tonnellate, ma ridotto di dimensione. Il telefono che lei sta usando in questo momento non è tossico, ma se lei lo brucia diventa cancerogeno».
D: Però, una volta recuperato dai rifiuti tutta la materia recuperabile, se io non incenerisco rifiuti ho bisogno di centinaia di camion che ogni giorno portano i rifiuti in discarica, spesso a centinaia di chilometri di distanza, producendo quindi smog e nanoparticelle.
R: «La soluzione non sono certo le discariche. La soluzione è non produrre rifiuti, riciclando, riusando, recuperando. Berlino in 6 anni ha quasi dimezzato la quantità dei propri rifiuti prodotti. Il resto poi può essere trattato a freddo e senza emissioni di nanopolveri, vetrificando questi materiali da utilizzare poi per sottofondi stradali e coibentazione di edifici. L’inceneritore non è solo inutile e dannoso, ma è anche scriteriato dal punto di ecologico, perché moltiplica i rifiuti. All’estero vengono chiusi uno dopo l’altro, pensi che i pochi rimasti in Germania per farli funzionare importano immondizia dall’Italia».

In questo documento si può leggere qual'è la situazione di Roma.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, si sa qualcosa riguardo all'inceneritore di acerra (napoli) ? doveva essere inaugurato lo scorso ottobre..

Martina ha detto...

ciao manuele, no, io non ne so nulla, mi spiace, hai provato a cercare un po' in rete?
ciao,

Martina

Anonimo ha detto...

Spiegazione chiara e semplice ma molto efficace. Se non sbaglio questo è il prof. che barsani ha minacciato di denunciare per procurato allarme soltanto perchè dice le cose come stanno. quando dicono che gli inceneritori eliminano le discariche dovrebbero dirci che con gli inceneritori le discariche vengono solo spostate dalla terra al cielo con effetti più gravi per la nostra salute.

Martina ha detto...

Intendi Bersani, vero?

Non lo so, probabilmente è lui, ho visto in rete che è abbastanza conosciuto, lo ha intervistato anche Beppe Grillo.

Ciao.

Martina ha detto...

Qui potete scaricare il pdf di Greenpeace che spiega molte cose sugli inceneritori, come fuinzionano, che tipo di elementi emettono, ecc.