Non è la carta, come si potrebbe pensare, ma è il simbolo del cartone accoppiato ad altri materiali ("poliaccoppiati"), difficilmente riciclabile (quindi meglio acquistare i succhi in vetro).
Come mai non si è pensato a scrivere, sotto il simbolo, o al suo posto, la parola che indica il materiale con cui è composto? In questo modo sarebbe più facile per tutti fare bene la raccolta differenziata. Anzi, perchè non viene resa obbligatoria un'etichettatura che indichi chiaramente, per tutti i contenitori, di cosa sono fatti?
Fate una prova: stampate questa tabellina e, coprendo la colonna di destra, chiedete a 5 vostri colleghi o amici di dirvi a cosa corrispondono i simboli sulla sinistra oppure in che sacchetto vanno inseriti i relativi prodotti (carta, multimateriale o indifferenziata?)
Fatemi sapere in quanti hanno risposto bene.
Fate una prova: stampate questa tabellina e, coprendo la colonna di destra, chiedete a 5 vostri colleghi o amici di dirvi a cosa corrispondono i simboli sulla sinistra oppure in che sacchetto vanno inseriti i relativi prodotti (carta, multimateriale o indifferenziata?)
Fatemi sapere in quanti hanno risposto bene.
Qui o qui la descrizione completa di tutti i simboli
11 commenti:
Brava Martina, sono assolutamente d'accordo con te, è ora di finirla con le chiacchiere sulla raccolta differenziata come se questa si potesse realizzare come per miracolo...
Bisogna che le Istituzioni informino ed aiutino i Cittadini, dandogli strumenti concreti a disposizione.
Solo così possiamo sperare di non trovarci, prima o poi, nella stessa situazione dei Napoletani.
Grazie Matteo.
Vi invito a scrivere al Ministro dell'Ambiente (pecoraro_a@camera.it) per chiedere l'introduzione di etichette migliori.
Ecco il testo della mia email, con cui ho inoltrato il post:
"Egregio Ministro,
Le inoltro l'articolo seguente con l'auspicio che possiate prendere in considerazione l'introduzione di norme relative alle etichette delle confezioni che possano facilitare la raccolta differenziata dei rifiuti da parte della cittadinanza.
La ringrazio per l'attenzione.
.."
nella mia città (varese, profondo nord)il tetrapack viene raccolto insieme alla plastica ed agli imballaggi solo da pochi mesi.. prima nemmeno noi sapevamo se era riciclabile o meno.. alcuni poi dicevano di metterlo insieme alla carta, altri nell'indifferenziato.. ora almeno lo sappiamo!
Caro Manuele, grazie per l'informazione. Voglio chiedere all'Ama dove si deve mettere il tetrapak a Roma.
Grazie
ciao
Chiamata adesso l'Ama di Roma. da noi il tetrapak va nel cassonetto bianco (carta e cartone)
Che strano..
Interessante:
http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/rifiuti/bardirifiuti.html
dipende da comune a comune.. anche nella mia provincia alcune amministrazioni lo fanno raccogliere inseme a carta e cartone.. l'importante cmq è che venga riciclato!
Non conosco Napoli, ma Roma sì.
Presto chiuderà la megadiscarica di Malagrotta e la situazione potrà sfuggire di mano anche a Roma, e, vista la grandezza della metropoli, assumere dimensioni CATASTROFICHE.
Ma anche a Roma siamo ancora ad un incivile 20% di differenziato, malgrado una capillare rete di cassonetti blu e bianchi da DECINE DI ANNI, ce n’è uno almeno ogni 100-200 metri da prima del tassativo minimo 35% dell’ormai vetusto, ma inapplicato decreto Ronchi.
Facile scaricare le colpe sui soliti “polidici”, la libbbertà non è farsi i c. propri finchè (CHISSA’ COME MAI) la monnezza non fa cucù dalla finestra del primo e fra poco del secondo piano.
Ma dopo tanti anni, dove in tutto il mondo civile e industrializzato si è capito che la monnezza non era solo un problema “dell’altri” (come il traffico), ancora oggi se cominci, quasi senza pensarci, a differenziare in una cena tra amici, o di lavoro o, peggio, IN UNA FESTA SCOLASTICA (casomai dopo una retorica e falsa lezione di ecologggia) TI GUARDANO EBETAMENTE E CON LIEVE PAURA COME IL SOLITO STRANO, che non s’è fatto “FURBOTALICO”, perchè “tanto se sà, signoramia, che poi la rimettono tuttassieme”, leggenda metropolitana tra le più diffuse e comode oltre che alibi prolunga pessimeabitudini.
MULTONI AGLI INCIVILI MENEFREGHISTI (già lo prevede tra l’altro un inapplicato regolamento AMA): cambieranno anche le litanie dei luoghi comuni autoassolutori.
Forse, utopia eccessiva, si sarà più fieri di sentirsi cittadini civili e responsabili (oggi semplicemente "FESSI")
piuttosto
che rozzi coatti arricchiti ignoranti e bulli orgogliosi della loro inciviltà rassicuratrice di appartenenza al vero contesto sociale (oggi semplicemente "FURBI")..
Ma alla fine non ho mica capito... Io ho sempre buttato i contenitori in tetrapack nelle campane della plastica, considerando che sì il tetrapack è fatto con carta ma è una specie di carta plastificata... Ho sempre sbagliato quindi? :(((((
(che ignorante)...
(Ho letto il commento di Martina e della sua telefonata all'AMA...)
Cara Pilar,
Il tetrapak e' poliaccoppiato (cartone accoppiato ad altri materiali), a Roma l'Ama ci dice che va riciclato con la carta, Manuele di Varese ci informa invece che da loro va nella plastica. Se sei di Roma quindi mettilo nei cassonetti bianchi (o nel sacchetto della carta se fai la differenziata porta aporta), chiaramente prima andrebbe appiattito (io tolgo anche il tappino di plastica, se c'è).
Non ti sentire ignorante, tu sei una conferma che purtroppo a Roma c'è scarsa informazione sulla raccolta differenziata.
Se L'Ama si desse un po' piu' da fare con la comunicazione..
Sono d'accordo che sui molti prodotti non ci siano simboli chiari per capire come riciclarli.
Secondo me ci deve essere una campagna a livello nazionale per quanto riguarda la raccolta differenziata.
Inoltre si devono obbligare i produttori a mettere i simboli.
Io ricevo ogni anno, insieme al bollettino di AMA, una brochure con la descrizione di cosa si deve mettere nei cassonetti bianchi e blu.
Confermo, il tetra pack a Roma si deve buttare insieme alla carta.
Posta un commento